Fondovalle Calore, i sindacati scendono in campo

La Cgil: "Bisogna fare squadre per uscire dall'isolamento ed evitare che la Fondovalle diventi l'ennesima opera incompiuta della Provincia".

Di Katiuscia Stio

La Cgil: “Bisogna fare squadra per uscire dall’isolamento ed evitare che la Fondovalle diventi l’ennesima opera incompiuta della Provincia”.

I sindacati scendono in campo per la Fondovalle Calore. Dalla Cgil puntano il dito contro la Provincia di Salerno e la Soprintendenza ai beni culturali per il blocco del cantiere che rischia di diventare l’ennesima opera incompiuta del territorio. “I tempi biblici ai quali ci ha ormai abituati la nostra burocrazia tiene ferma al palo la riapertura del cantiere”, dicono Luigi Adinolfi e Anselmo Botte della Cgil. “La Fondovalle – evidenziano – è un’opera di vitale importanza per la viabilità provinciale di un territorio fin troppo martoriato dal dissesto idrogeologico e dalla endemica difficoltà di collegamenti tra le comunità”. A questo va aggiunto che per l’importante opera viaria sono già state spese ingenti somme e che la ripresa dei lavori “darebbe una boccata di ossigeno ai livelli occupazionali”. Eppure fin ora il cantiere è ancora bloccato.

Di qui il sostegno alla comunità dell’area degli Alburni e del Calore che da tempo chiede attenzione sulla vicenda: “facciamo nostre tutte le iniziative che le comunità vorranno mettere in campo per sbloccare l’opera e quelle rivolte a tutta la popolazione per un’azione di sensibilizzazione collettiva”, dicono dal sindacato. “E’ importante fare squadra e fare uscire dall’isolamento questo territorio – concludono Adinolfi e Botte – riteniamo che devono essere coinvolti tutti i soggetti istituzionali per portare al termine il cantiere”.

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