Una due giorni di degustazioni, incontri e convegni per presentare la Via Silente
CASTELNUOVO CILENTO. In bici lungo i sentieri del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: immergersi nella natura e promuovere, attraverso la bicicletta, una fruizione sostenibile dell’area protetta e del territorio cilentano per 365 giorni l’anno. È l’obiettivo che si sono prefissi gli ideatori della Via Silente, un percorso che attraversa il Cilento toccandone i luoghi più significativi.
La Via Silente sarà presentata ufficialmente nella giornata di oggi e di domani quando, nel castello di Castelnuovo, si terranno incontri, dibattiti, degustazioni e conferenze inerenti la promozione del territorio. un itinerario lungo circa 600 km che attraversa montagne, colline, pianure e arriva al mare, percorrendo i diversi ambienti che il territorio Cilento offre. Obiettivo della Via Silente è anche la sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e della natura.
Nella due giorni di Castelnuovo tanti gli appuntamenti: oggi alle 16:00 il convegno “La Via Silente: Economia per il Territorio“, con gli interventi di Simona Ridolfi, Presidente dell’Associazione La Via Silente, Lucio Alfieri, Presidente BCC Comuni Cilentani, Corrado Matera, Assessore al Turismo Regione Campania, Maria Ricchiuti Consigliere Regionale Campania, Tommaso Pellegrino Presidente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, ed Eros Lamaida, Sindaco di Castelnuovo Cilento. In serata un concerto di musica popolare a cura di Angelo Loia e Progetto Oiza. Domani, domenica 15 maggio, alle 9:00 ci sarà l’inaugurazione della prima tappa del ciclopercorso: Castelnuovo/Pollica. Per tutta la mattinata, nel cortile della fortezza, degustazioni e dimostrazioni.
«La presentazione del progetto – afferma Simona Ridolfi – mira a rafforzare la rete tra le figure interessate a vario titolo al funzionamento dell’infrastruttura turistica. La Via Silente è il regalo che i giovani cilentani fanno alla loro terra, restituendo sotto forma di creatività e impegno, la grande gioia di essere nati in quello che in tanti considerano un paradiso terrestre»