Terza Categoria (gir.E): Pollica, il rammarico di Casarella

A due giornate dal termine, il Pollica ha collezionato 26 punti con 51 goal segnati e 61 subiti. Abbiamo raggiunto Raffaele Casarella, attaccante della squadra cilentana

Di Christian Vitale

A due giornate dal termine, il Pollica ha collezionato 26 punti con 51 goal segnati e 61 subiti. Abbiamo raggiunto Raffaele Casarella, attaccante della squadra cilentana

Il Pollica, inserito nel girone E della Terza categoria, non ha vissuto una stagione particolarmente esaltante. Dopo ventiquattro giornate, a due dal termine del torneo, la compagine cilentana ha collezionato 26 punti: i gol segnati sono stati 51 quelli subiti 61. Abbiamo raggiunto per una breve intervista Raffaele Casarella, punta del Pollica.

Raffaele il vostro campionato è stato caratterizzato da una partenza discreta. Quali erano le aspettative a inizio stagione?

“L’aspettativa di inizio stagione era quella di sovvertire i pronostici, di concretizzare quelle qualità che eravamo consapevoli di avere combattendo quel grosso limite che è la volontà. Questo è stato a punto il fattore negativo per noi, oltre all’addio del leader Ciongoli che non ci ha permesso di spiccare il volo”.

Il vostro girone è stato caratterizzato dallo scontro tra Sanmaurese, vincitrice del campionato, e l’Oleastrum. Ora i play-off sono alle porte, chi la spunterà secondo te?

“Il San Mauro onestamente è stata una superpotenza nel nostro girone. Sono convinto che i play-off li vincerà, un po’ contro pronostico, l’Alentina: è una squadra che ha dei grandi singoli, possono giocarsela con Oleastrum e Omignano”.

Come reputi la stagione da te disputata?

“Sono profondamente deluso dalla mia stagione lo ammetto. Non mi abbatto: l’anno prossimo continuerò a correre e giocare su un manto erboso, senza calcio non so davvero stare”.

Domenica rotonda vittoria casalinga, tra le mura amiche vi siete tolti qualche soddisfazione giusto?

“Si domenica è arrivato il quinto successo interno. Abbiamo vinto abbastanza agevolmente. Gli avversari, onestamente, sono apparsi poco attrezzati e inadeguati all’agonismo”.

Un aneddoto, una nuova amicizia, un goal… Cosa ti rimarrà dentro al termine di questo campionato?

“Di questa stagione, sicuramente, porterò dentro la vittoria in rimonta a Prignano: era inizio gennaio, giocavamo in dieci e fuori casa. Un’emozione davvero unica”.

Da amante del pallone in generale, di questa stagione calcistica 2015/2016, quale storia ricorderai sicuramente tra 10 anni?

“La Leicester mania ha colpito anche me: ho seguito ogni singola partita del girone di ritorno della truppa di Ranieri. Loro hanno dimostrato che la componente emotiva nel pallone gioca ancora un ruolo essenziale.
La scelta vincente è stato amalgamare giocatori diversi ma figli della stessa ideologia: quella della gregarietà. Cosi hanno mantenuto, nonostante gli incidenti di percorso che potevano incidere sul morale, una costanza di risultati. E’ stato il trionfo della provincialità, in un contesto in cui le grandi d’Inghilterra hanno faticato. Se pure fosse stata fortuna, si sa, quest’ultima è un evento che premia chi si fa trovare pronto”.

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