Cilento: al via la campagna di scavi su un’antica chiesa dedicata a San Cono

L'edificio, databile VII - XII secolo, rappresenta un "unicum" nei territori longobardi meridionali con una chiara influenza carolingia.

Di Gennaro Maiorano

L’edificio, databile VII – XII secolo, rappresenta un “unicum” nei territori longobardi meridionali con una chiara influenza carolingia.

Il comune di Gioi ha deciso di avviare un progetto per la ricerca e la valorizzazione dei beni storici, archeologici e culturali presenti sul territorio comunale a partire dall’antica Chiesa di San Cono. L’amministrazione comunale, retta dal sindaco Andrea Salati, infatti, ha finanziato una campagna di scavi archeologici della durata di 30 giorni che fungerà da prima indagine conoscitiva sulla fondazione dell’edificio sacro, indicata dagli storici tra il XII e il XII secolo.

I suoi resti sono inglobati in una casa colonica sul margine orientale della località Sterza, pianoro posto a 500 metri sul livello del mare, ai piedi della collina su cui sorge il castello. La struttura è di grandissimo valore: presenta infatti caratteristiche architettoniche di notevole interesse storico. In particolare degli studi ne hanno messo in risalto l’importanza indicandola come “chiesa a sala tribsidata”, un “unicum” nei territori longobardi meridionali con una chiara influenza carolingia.

I dati raccolti hanno suscitato interesse nel mondo accademico e della soprintendenza, pertanto lo studio e la valorizzazione del sito potrebbe portare benefici anche al settore turistico e culturale locale.

I proprietari del terreno ove sono collocati i resti dell’edificio hanno già sottoscritto un accordo con il comune con il quale rinunciano ad eventuali premi di rinvenimento. Inoltre sono già stati individuati i locali dove potranno essere depositati, per successivo studio e per la valorizzazione, i reperti rinvenuti durante la campagna di scavo.

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