Basket, Serie A2 playoff: Agropoli al dentro o fuori

Alle ore 18 i cilentani non hanno alternative: o si vince o si va a casa nella gara 4 al PalaDozza. Serve gettare il cuore oltre l'ostacolo per avere l'opportunità di tornare a Scafati.

Di Bruno Marinelli

Alle ore 18 i cilentani non hanno alternative: o si vince o si va a casa nella gara 4 al PalaDozza. Serve gettare il cuore oltre l’ostacolo per avere l’opportunità di tornare a Scafati.

Oggi alle ore 18 nel catino del PalaDozza non ci sono alternative per Agropoli. C’è solo la vittoria per prolungare la serie a Scafati. Go big or go home direbbero gli americani in questi casi. E proprio i giocatori di quel continente sono i più attesi anche in questa gara 4, Daniel e Flowers per la Fortitudo, Roderick e Trasolini per Agropoli. Per gli uomini di Paternoster occorrerà gettare anche più del cuore oltre l’ostacolo. Servirà lottare su ogni palla, limitando la circolazione dei passaggi degli uomini di Boniciolli ed una marcatura maggiormente stretta rispetto a venerdì, limitando i tiri da 3 di Flowers e Candi ed essendo pronti sui rimbalzi dietro. Questi sono stati gli aspetti principali di gioco dove la Fortitudo ha costruito il suo tesoretto. Servirà inoltre uno sforzo fisico maggiore, perchè le rotazioni rispetto agli avversari sono minori, mancando sia Tavernari che Carenza. Sarà interessante vedere a che punto i delfini si trovano in quanto alla loro condizione fisica. Ricordiamo che il gioco di Paternoster è molto improntato sull’atletismo e sui veloci cambi di passo e ciò richiede sempre lucidità e corsa per cercare di disorientare gli avversari. Infine occorrerà temperamento per affrontare il caldo pubblico bolognese. Anche oggi sono rimasti pochi i biglietti ancora invenduti e la Fossa dei Leoni suonerà ancora la carica. Da questa analisi a qualcuno può sembrare quasi una gara dall’esito scontato. Sul parquet, però Agropoli ha dimostrato per tutto l’anno, una tenacia invidiabile. E’stato bello vedere una squadra che non ha mai mollato quasi in ogni gara, quasi in ogni situazione di gioco. Un roster che partito in sordina, quasi condannato da certi addetti ai lavori ad una sicura retrocessione in serie B, tra i sorrisini di qualche buontempone prima dell’inizio del campionato, ha smentito tutti ed ha fatto sognare una cittadina di poco più di 20.000 abitanti di una bellissima zona della Campania chiamata Cilento. Gli uomini di Paternoster possono ancora scrivere pagine di storia importanti, ma indipendentemente da come andrà stasera, nessuno potrà dire che questa stagione 2015/2016 non sia stato un capolavoro.

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