Ospedale di Agropoli addio, ecco la conferma. Anche Roccadaspide nel caos

Ecco il nuovo piano sanitario della Regione Campania. Per Agropoli l'emergenza è solo estiva, per Roccadaspide grande ridimensionamento.

Di Ernesto Rocco

Ecco il nuovo piano sanitario della Regione Campania. Per Agropoli l’emergenza è solo estiva, per Roccadaspide grande ridimensionamento.

Il nuovo piano sanitario della Regione Campania, contenente la riorganizzazione della rete ospedaliera, spegne ogni speranza: il Cilento, ancora una volta, viene penalizzato da scelte che tengono conto unicamente dei numeri e non delle reali esigenze del territorio. La bozza varata dal commissario Polimeni, ed ora al vaglio del Ministero, sintetizza come verrà gestito il diritto alla salute del territorio ma soprattutto suona un de profundis per Agropoli e Roccadaspide. Queste sono le due comunità che maggiormente verranno penalizzate.

Nel centro costiero, infatti, si ribadisce la necessità di rispondere all’emergenza soltanto nel periodo estivo. Nell’ultima pagina di un’integrazione della bozza, infatti, si parla per l’ospedale civile agropolese di “un ponto soccorso attivo” ma limitatamente al periodo “Aprile-Ottobre in funzione dell’iperafflusso di utenza nel periodo di riferimento”.

Roccadaspide subisce addirittura una sorte peggiore. E’ infatti previsto un ospedale con pronto soccorso e con soli 20 posti letto di medicina (più una decina per la lungodegenza), rispetto ai 66 di oggi. Persi, inoltre, i reparti di cardiologia, ortopedia e chirurgia.

In Provincia di Salerno resteranno soltanto tre Dea di primo livello (Dipartimento di Emergenza e Accettazione), ovvero Salerno, Nocera Inferiore e Vallo della Lucania (unico ospedale ad essere potenziato). Su quest’ultimo, però, graviteranno Cilento e Vallo di Diano. Perdono posti e servizi anche Polla e Sapri. Il nosocomio valdianese mantiene i settori specialistici ma perde nefrologia e gastroenterologia, ma soprattutto non sarà più un DEA (ruolo che mantiene sul territorio solo il “San Luca”). Sapri, invece, manterrebbe il pronto soccorso senza terapia intensiva ed emodialisi.

“Provvedimento lacunoso”, è il laconico commento di Giovanni Basile, a capo del comitato pro ospedale di Agropoli. “Come si può parlare per Agropoli di un pronto soccorso se lo si tiene aperto alcuni mesi?”, si chiede. “Avremo strutture mediche stagionali? Ed i macchinari per i servizi di pronto soccorso? L’ospedale è vuoto, come si può prevedere la sua riattivazione aprile – ottobre 2016 (bandi, appalti e organizzazione dei dipendenti) e poi nel primo trimestre del 2017 decidere come funzionano i punti di accesso? Qualcuno ha detto a Polimeni che siamo a maggio 2016? Non si comprende perchè Agropoli ed il Cilento devono subire ancora mortificazioni”.

“Il cilentano è cittadino che non ha lo stesso dei bagnanti di città”, conclude Basile.

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