Per Ragni il consenso dell’amministrazione è ai minimi termini
“Sfido chiunque a dimostrare che ci sia stata nella storia di Capaccio un’Amministrazione più fattiva e concreta della nostra. Abbiamo realizzato interventi materiali ed immateriali in tutti i settori. Siamo molto fieri del nostro operato ”. Queste sono state le parole pronunziate dal Sindaco Italo Voza nel suo ultimo comunicato relativo al marciapiede che conduce da Paestum a Torre di Mare. In linea di massima potrei anche essere d’accordo in tutto o in parte con quanto asserito dal Sindaco. Sono stati altri, infatti, a mio parere, gli errori che hanno disintegrato il consenso di questa amministrazione riducendolo ai minimi termini e non certamente le opere pubbliche, alcune importantissime che, invece, sono state fatte sul territorio. E’ inutile riparlare degli errori perché quelli ormai sono stati fatti e non possono essere più cancellati né per loro esiste alcuna soluzione. Tali errori hanno decretato la morte di questa Amministrazione ed io, tranne che per Lazzaro e Gesù, non ricordo del risveglio o della risurrezione di altri.
Voglio invece soffermarmi sulle parole del Sindaco relative alle opere pubbliche sul territorio e voglio farlo rivolgendogli una domanda e partendo dal fatto che le opere pubbliche più importanti ( Piscina, ex macello, marciapiede Torre, Via Cafasso, area di sosta al Capoluogo, ecc.) sono state concepite e realizzate dalla vecchia Giunta e non certamente da quella attuale che probabilmente non sa nemmeno di cosa stiamo parlando. La domanda è molto semplice: “Caro Sindaco, ma se la tua Amministrazione ha fatto più di tutte le altre che fine hanno fatto gli artefici di queste opere, i tuoi ex assessori Ragni, Di Lucia, Montefusco e Voza? Perché hai fatto di tutto per farli andare via? Perché non li hai fermati quando si sono visti costretti a dimettersi o, addirittura, hai cacciato qualcuno di loro? Come mai alcuni consiglieri che tanto si sono spesi per raggiungere questi obiettivi, oggi sono critici verso il tuo operato? Cosa c’entrano, a meno del valido Assessore Franco Sica, con queste opere i vari Spagnuolo, Franco e Pannullo che al momento delle elezioni erano altrove o addirittura contro di te?“ Solo questa è la mia domanda e non pretendo nemmeno una risposta perché so che sarebbe difficile. Io mi sento orgoglioso di avere contribuito in prima persona , in qualità di assessore ai lavori pubblici, alla realizzazione di queste opere e, proprio perché penso di esserne il maggiore artefice ti chiedo ancora una volta di ripensare a quello che stai facendo e di destinare l’ex macello alla Guardia di Finanza, di non perdere questa storica ed irripetibile occasione in quanto cinquanta persone presenti sul territorio risolverebbero quasi completamente il problema dell’ordine pubblico e renderebbero tutti i cittadini di Capaccio più sicuri. Ti prego di ripensarci. Per la sede della Polizia Locale esistono altre soluzioni.
Nicola Ragni