Ecco i progetti del nuovo presidente della Comunità del Parco, eletto a sei anni di distanza dalla morte di Angelo Vassallo.
Acclamato all’unanimità, Salvatore Iannuzzi, sindaco di Valle dell’Angelo, è il nuovo presidente della Comunità del Parco da nemmeno 24h. Molti i commenti positivi sull’esito della giornata di ieri. Inizia la nuova stagione del Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni con l’elezione di tutti gli organi. Il presidente Tommaso Pellegrino sarà affiancato nel Consiglio Direttivo da Rosario Carione, Cono D’Elia, Lilly Malatesta e Beniamino Curcio, la Comunità dei Sindaci presieduta da Salvatore Iannuzzi con Eros Lamaida vice presidente. Abbiamo incontrato il neopresidente Iannuzzi per capire quale indirizzo darà all’organo comunitario e cosa pensa delle polemiche sull’esclusione dal direttivo degli Alburni. Presidente, cosa accadrà ora? «Il risultato di ieri mi carica di una responsabilità di cui sono onorato perché l’elezione per acclamazione rappresenta l’unità del territorio, è la prima premessa per un territorio che vuole crescere. Per troppo tempo ci sono state polemiche e blatera menti che non hanno portato a nulla. Il Parco è una realtà istituzionale che va oltre la protezione della natura e la genesi dell’ economia turistica. Il Parco rappresenta il sud a sud di Salerno e deve diventare una realtà interistituzionale in cui si ascoltano i bisogni, non solo legati ad ambiente e turismo, ma legati a servizi quali la viabilità, l’istruzione, la sanità. Censiti i bisogni si producono risposte e si definiscono gli interventi con tutte le Istituzioni che concorrono al raggiungimento degli obiettivi. Con questo intendo sottolineare che il Parco è una realtà che va oltre la mission apparente. In qualità di presidente della Comunità del Parco, per settima prossima, ho programmato l’inizio dell’audit di dettaglio di esigenze del territorio. In seguito ci si concentrerà nel definire i bisogni per poi avviare un documento programmatico, questo nelle cose da fare nell’immediato futuro. Ieri è stato sancito un altro importante risultato: la politica si è appropriata del suo ruolo, vale a dire ascoltare i bisogni del territorio ed indirizzare una risposta a quanto è stato censito. La cosa più importante è rispondere ai bisogni del territorio del Parco in forma integrata, cioè interistituzionale. Il Parco non può programmare risposte indipendentemente dalla Provincia, dai Piani di Zona, dalle organizzazioni scolastiche o sanitarie. La realtà Parco è una realtà istituzionale che ha una mission più elevata di quella che appare.» Cosa intende dire? «Il Parco deve diventare la cabina di regia dello sviluppo e della programmazione del governo del territorio non svincolata dalle rete di servizi che operano in area Parco, tutto il governo del territorio deve essere riportato all’interno della cabina di regia. Diciamoci la verità, il sud a sud di Salerno si identifica con il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, se l’Ente Parco riesce ad essere una realtà di governo noi possiamo fare un passo in avanti. Purtroppo paghiamo lo scotto di azioni scollate con tanto di quello sperpero di denaro pubblico. Gli interventi, ad esempio, il servizio del trasporto in area Parco non può essere non in linea con la programmazione Parco. L’Ente dev’essere la cabina di regia di una rete di governo interistituzionale, cioè deve fungere da coordinatore». Negli ultimi giorni si è ritornato a parlare di Fondovalle Calore. Come presidente della Comunità del Parco cosa intende fare? «La Comunità del Parco ha programmato un incontro per settimana prossima con il presidente della Provincia per definire delle azioni comuni sulla viabilità dell’intera area ed un approfondimento sugli Alburni. La rete viaria dell’area Parco dev’essere oggetto di interlocuzione specifica con l’Amministrazione provinciale. Vale il discorso di prima: il Parco non può programmare il piano di sviluppo svincolato dalle altre istituzioni e il contrario». Immediate le polemiche sull’esclusione di Palmieri, sindaco di Roscigno e presidente dell’Ente montano Alburni, all’interno del direttivo. Gli Alburni, politicamente, sono esclusi. «Gli Alburni non rimarranno fuori, assolutamente, sono preziosi ed importanti. L’area alburnina sarà valorizzata e mai esclusa».