Quanto accaduto domenica al “Morra” di Vallo della Lucania è una delle pagine più nere della storia dell’Us Agropoli. Neanche il tifoso più pessimista avrebbe potuto mai immaginare una sconfitta con cinque, dico cinque, gol di scarto. Umiliante.
I primi tre gol della compagine vallese sono arrivati tutti a causa di errori di Roberto Cardinale, capitano e uomo d’esperienza dell’Agropoli, errori che a riprovarli altre cento volte risulterebbero impossibili da riprodurre. L’inizio shock ha poi condizionato la partita di tutti, non solo del capitano, che incomprensibilmente non vinceva neanche più gli scontri arei con gli attaccanti vallesi di 20cm più bassi. Da dimenticare insomma tutti novanta minuti, non solo quell’inizio di match che è costato la pesante sconfitta.
Gettare la croce, come dice il titolo del pezzo, sul singolo individuo sarebbe veramente poco elegante, oltre che sbagliatissimo. Cardinale sarà stato decisivo, su questo non c’è dubbio, ma in campo si è vista una squadra non all’altezza della situazione. Questa squadra inoltre avrà anche tutte le attenuanti del caso: inesperienza, età media bassissima e via dicendo, ma cinque gol a Vallo della Lucania non verrebbero accettati neanche se in campo ci fossero stati i ragazzi delle giovanili.
Il messaggio, dunque, per chi ancora non l’ha capito, è diretto ad ogni singolo componente di questa squadra. A chi non corre abbastanza per sudare la maglia, a chi pensa a litigare con il compagno di squadra ad ogni occasione, a chi si crede un fenomeno ma poi tocca tre palloni in tutta la partita. Ognuno si passasse la mano sulla coscienza, l’Agropoli ha ancora due partite per centrare la salvezza e soprattutto due chance per far dimenticare (nel limite del possibile) la figura indecorosa di Vallo della Lucania.