Mezzo di una società comunale sequestrato, Farro: avvieremo indagine interna

Il consigliere comunale Farro annuncia indagine interna e precisa di aver già provato a ricostruire la vicenda

Di Redazione Infocilento

Il consigliere comunale Farro annuncia indagine interna e precisa di aver già provato a ricostruire la vicenda.

Il comune di Capaccio avvierà un’indagine interna sulla questione del camion della società in house Paistom sequestrato dalla Forestale per trasferimento di rifiuti pericolosi senza il rispetto delle normative in materia. Luciano Farro, consigliere delegato, ha annunciato un’indagine interna “che dovrà accertare fatti e responsabilità”. Farro, inoltre, di aver già provato a ricostruire l’accaduto. “In particolare, il signor Giuseppe Impemba, capo cantiere della società – spiega il consigliere – si è recato presso la mia abitazione intorno alle ore 17 di sabato 23 aprile per informarmi dei fatti. Mi ha comunicato che da almeno due giorni si trovavano sul posto per eseguire un ordine di servizio, ordine di servizio che mi ha riferito esistere ma che non è stato in grado di mostrarmi, ripetendo che gli è stato comunicato per telefono. Il signor Impemba mi ha quindi mostrato il verbale di sequestro dell’automezzo effettuato dal Corpo Forestale dello Stato e di cui ne è custode. Mi ha poi riferito che il suo è stato un mero errore tecnico in quanto, dopo il rinvenimento casuale delle lastre di eternit dissimulate dall’erba alta, al fine di evitare la possibilità che potessero venire a contatto con persone che in quella zona debbono portarsi per un raduno di pesca al colpo, le stava facendo spostare di pochi metri per la loro messa in sicurezza e per questo si stava servendo del camion”. “Il fatto di cui è sintesi conferma – conclude – semmai ce ne fosse bisogno, la bontà delle scelte di riorganizzazione, rivolte proprio ad evitare, come in questo caso, una gestione del personale anarchica e che non tutela i dipendenti stessi sia sotto il profilo giuridico-penale che sotto il profilo della sicurezza e della dignità sui luoghi di lavoro”.

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