Via gli immigrati. Il comune: loro arrivo provoca profondo allarme

Dopo una petizione della cittadinanza anche il comune chiede di mandar via gli otto immigrati ospitati in una struttura della diocesi.

Di Ernesto Rocco

Dopo una petizione della cittadinanza anche il comune chiede di mandar via gli otto immigrati ospitati in una struttura della diocesi.

ISPANI. Gli immigrati potrebbero rappresentare una minaccia per la pace degli abitanti del borgo, il comune chiede che vengano trasferiti altrove. Accade ad Ispani dove il consiglio comunale, sollecitato da alcuni cittadini, ha approvato una delibera in cui esprime “disappunto” per il trasferimento di profughi in una struttura del territorio comunale, avvenuta “senza alcuna preventiva informativa da parte delle competenti Autorità (Prefettura di Salerno) ignorando completamente questa Istituzione locale, che non ha potuto attivare procedure di democrazia partecipata con il Consiglio comunale e la piccola locale comunità, disattendo l’aspirazione della cittadinanza a partecipare direttamente alle scelte che investono il territorio”.

I problemi sono iniziati lo scorso 1 aprile quando il centro del Golfo di Policastro, come altri comuni del comprensorio, si è trovato ad ospitare 8 ragazzi in una struttura di proprietà della Diocesi di Teggiano-Policastro ubicata alla frazione San Cristoforo. L’arrivo degli extracomunitari, ha creato non poche polemiche tanto che un gruppo di cittadini ha avviato una petizione, poi presentata a palazzo di città, per chiedere che gli immigrati venissero trasferiti altrove. Il loro arrivo in paese, si legge nella delibera approvata dal consiglio, “ha provocato e provoca profondo allarme, disagio e lacerazioni nel tessuto sociale”, come risulta dal “documento sottoscritto da cittadini col quale è manifestata l’ostilità e l’apprensione della cittadinanza, amplificando disagi, contraddizioni e difficoltà sociali, già latenti da tempo per analoghi trasferimenti”. Tutto ciò determinerebbe dei problemi alla popolazione e rischierebbe di crearne anche al turismo considerato che “tali presenze possono – spiegano da palazzo di città – rappresentare un elemento di turbativa per la imminente stagione estiva, evidenziando come il turismo rappresenti per questo Comune l’unica risorsa economica degna di nota in contesto di precarietà socio-economica generalizzata”.

Di qui la decisione del comune di chiedere alla Prefettura di trasferire altrove i profughi verso i quali viene manifestata “solidarietà”, ma al contempo si precisa che “sussistono ragioni di interesse pubblico a tutela e salvaguardia della salute dei giovani migranti ospitati, della cittadinanza tutta e, soprattutto, della pax sociale in considerazione del fermento e del disagio sociale che investe la locale comunità di Ispani ed in particolare quella della Frazione San Cristoforo”, che impongono di trasferirli altrove. Dal comune evidenziano anche che “la struttura abitativa ad uso di civile abitazione, destinata all’ospitalità di tali giovani migranti, allo stato, non è autorizzata ed accreditata e, pertanto, carente dei requisiti strutturali, ambientali e funzionali previsti dalla legge”, di qui la conseguenza che non può ospitare profughi. La palla ora passa alla Prefettura che dovrà decidere il da farsi. Sul caso, intanto, è già polemica.

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