La gestione dell’acqua resti al comune, al via raccolta firme

Il commissario prefettizio ha disposto l'adesione all'Ente Idrico Campano, cittadini dicono "No" e avviano raccolta firme

Di Comunicato Stampa

Il commissario prefettizio ha disposto l’adesione all’Ente Idrico Campano, cittadini dicono “No” e avviano raccolta firme

Il Comitato “No Antenna” di Buonabitacolo organizzerà per domani, a partire dalle 9,30 in località Trinità, per poi proseguire alle 10,30 in piazza Sandro Pertini, una raccolta firme per sollecitare il Commissario Prefettizio Raffaella De Asmundis a nominare un tecnico di fiducia dell’Ente Comunale, specializzato in materia idrogeologica, al fine di relazionare in ordine alla sussistenza dei requisiti di legge necessari per presentare idonea istanza onde veder riconosciuto il diritto dell’Ente comunale di continuare a gestire in forma autonoma il servizio idrico.
L’ex Amministrazione Comunale guidata da Elia Rinaldi, a dicembre scorso, ricorse al Tar di Salerno, unitamente ai Comuni di Sanza e Montesano Sulla Marcellana, contro il verbale dalla Conferenza dei Servizi del 6 novembre 2015, indetta dall’Autorità di Ambito Sele, con cui si disponeva il trasferimento del Servizio Idrico Integrato del Comune di Buonabitacolo alla Consac Gestioni Idriche Spa.
Tuttavia, il 30 marzo scorso, in base all’obbligo previsto dalla legge regionale del 2 dicembre 2015, il Commissario Prefettizio ha aderito all’Ente Idrico Campano, ma con la riserva di presentare un’istanza in grado di comprovare la sussistenza dei requisiti previsti dall’ articolo 147, comma 2 bis, lett. b) del decreto legislativo n. 152/2006, in modo da poter continuare a gestire il servizio in forma autonoma.
A seguito di tale decisione, il Comitato “No Antenna”, presieduto dall’ex vice sindaco Lucia Paola D’Alessio, ha programmato per domani una raccolta firme da inviare nei prossimi giorni al Commissario Prefettizio per sollecitare la nomina di tecnico specializzato in materia idrogeologica, al fine di presentare un’istanza in grado di permettere all’ente di continuare a gestire in forma autonoma il servizio idrico.

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