Potrebbe essere parte lesa, avendo acquistato senza saperlo auto rubate.
AGROPOLI. Era accusato di aver rivenduto ad ignari acquirenti auto rubate con targhe e documenti falsi. Michele Di Fiore, 50enne di Agropoli, torna in libertà. Il Tribunale del riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi avvocati. Di Fiore, però, dovrà restare a disposizione delle autorità. Alla base del provvedimento il fatto che l’uomo potrebbe non essere direttamente responsabile dei reati contestatigli.
L’indagine che ha coinvolto Di Fiore è iniziata nel novembre scorso quando, dopo la notifica di alcuni verbali per il superamento dei limiti di velocità in autostrada rilevati dalle apparecchiature Tutor e Virgilius, un’automobilista lombardo presentò una denuncia per la sospetta clonazione della sua vettura. L’esame delle immagini evidenziarono che il veicolo in questione, un’Audi Q3, era di un modello diverso rispetto a quello di proprietà dell’automobilista lombardo.
Ne scaturì un’attività di analisi dei transiti di questa auto sulla rete autostradale e ordinaria, fino a quando l’Audi Q3 venne rinvenuta nella disponibilità di Di Fiore.
Il sequestro della vettura consentì alla Polstrada di accertare che la stessa era stata rubata alcuni mesi prima in una villa di Perugia ed era stata riciclata con la contraffazione del numero di telaio e l’applicazione di targhe false, quindi venduta ad un ignaro imprenditore salernitano, con documenti di circolazione falsi, realizzati con una carta di circolazione e di un certificato di proprietà rubati.
Durante le indagini sono state sequestrate altre auto. Del caso fu accusato Di Fiore il quale potrebbe essere stato a sua volta raggirato da qualcuno.