Cambio di denominazione, l’argomento torna in Consiglio comunale

Di Paola Desiderio

Il comitato del SI annuncia che non sarà presente, mentre è prevista la presenza di molti cittadini contrari

CAPACCIO. Il cambio di denomnazione del Comune da Capaccio a Capaccio-Paestum torna in Consiglio comunale. Spetterà ai consiglieri, durante l’assise di questa sera, esprimersi sull’esito del referendum fatto ormai quasi due anni fa e mai convalidato in Regione Campania. La notizia non è stata presa bene dai sostenitori del NO, che saranno presenti in Consiglio per protestare. Al contrario il Comitato del SI, attraverso una nota diffusa agli organi di stampa, fa sapere che non parteciperà.
“Cari Concittadini, un’altra data storica sta per avvicinarsi. Presto, molto presto, il nostro Comune
assumerà la denominazione di ‘Capaccio Paestum’.
Nei giorni scorsi, il Consiglio Provinciale ha approvato all’unanimità la delibera necessaria alla Regione
Campania per perfezionare definitivamente l’intero iter. Oggi sarà il Consiglio Comunale di Capaccio a
deliberare in seguito al Referendum Comunale del 15 giugno 2014 con il quale la cittadinanza ha
espresso liberamente la propria preferenza per la nuova denominazione. Questo è quanto. Eppure, nonostante da più parti si plauda all’iniziativa e si sottolinei l’importanza di
questa scelta che avrà reali e concreti effetti positivi sull’immagine e sull’economia dell’intero territorio,
qualcuno ancora agita e sobilla una parte dei cittadini, sempre la stessa, cercando di dividere, di
creare fratture sociali nella nostra comunità che invece sarà da domani ancora più unita e forte di
prima.
Nonostante il referendum si sia regolarmente tenuto già quasi due anni fa, nonostante gli enti preposti
ne abbiamo riconosciuto la piena validità, c’è ancora chi cerca invano di fare proseliti per combattere
una battaglia che non ha ragione di esistere, invitando i cittadini a recarsi presso l’aula consiliare in
occasione della votazione allo scopo non si sa bene di che cosa.
Noi del Comitato per il Sì non saremo presenti alla votazione, proprio perché riteniamo inopportuna
un’eventuale presenza atta a condizionare il voto o peggio ancora che possa determinare un clima di
tensione.
Il Consiglio Comunale è l’organo sovrano della democrazia cittadina. Chi siede tra i propri scranni
rappresenta il popolo in qualità di eletto e pertanto va lasciato libero e sereno nell’espressione della
propria volontà. Noi crediamo in questi valori”.

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