Seconda Categoria: squadra si autoesclude dal campionato. “Questione di dignità”

Il Sant'Arsenio Calcio, attraverso una nota, ha annunciato il ritiro dal campionato di Seconda Categoria girone L. Questa la nota con cui la società spiega le motivazioni.

Di Redazione Infocilento

Il Sant’Arsenio Calcio, attraverso una nota, ha annunciato il ritiro dal campionato di Seconda Categoria girone L. Questa la nota con cui la società spiega le motivazioni.

“La Dirigenza del SANT’ARSENIO CALCIO (squadra militante nel campionato di II categoria) insediatasi il 24 giugno 2014 con grande entusiasmo e tanti buoni propositi per lo svolgimento di attività sportive agonistiche che potessero coinvolgere i giovani locali si è vista costretta a deliberare in data 22 marzo 2016 lo scioglimento anticipato dell’associazione sportiva e la conseguente autoesclusione dal campionato (Protocollo FIGC LND n. 8849 del 23 marzo 2016) per le successive motivazioni.

Il commissariato Comitato Regionale Campania, erroneamente convinto della imputabilità agli attuali soci di debiti contratti dai precedenti associati, ha reiteratamente inviato richieste di pagamento di debiti pregressi ed impedito attraverso l’invio di un commissario di campo lo svolgimento di gare calendarizzate cagionando danni di immagine ed economici al Sant’Arsenio Calcio.

Nonostante lo sforzo profuso negli ultimi 2 anni, onorando tutti gli impegni economici nei confronti di fornitori e della stessa federazione per iscrizioni e tesseramenti, la dirigenza ha deciso di non accollarsi pendenze mai assunte, non tanto per l’ammontare degli importi richiesti ma per una mera questione di principio e di dignità.

Infatti, la responsabilità prevista per le associazioni non riconosciute dall’articolo 38 del Codice Civile riguarda esclusivamente gli amministratori o i soggetti durante il cui mandato sono stati contratti gli obblighi o i debiti per conto dell’associazione. La responsabilità non riguarda invece gli amministratori che assumono successivamente la rappresentanza dell’associazione, sicché il semplice avvicendarsi nelle cariche sociali non comporta la trasmissione del debito da un rappresentante all’altro.

La veridicità di quanto finora esposto è confermato dal fatto che la Federazione ci ha consentito l’iscrizione a 2 campionati consecutivi di II categoria per poi chiedere, ingiustificatamente, durante il campionato in corso il pagamento di un importo da noi non dovuto, esasperando e mortificando gli animi di dirigenti e calciatori.

A malincuore, constatiamo che a causa della superficialità degli organi che lo gestiscono, il calcio dilettantistico è sempre più destinato a svanire”.

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