Il comune dispone l’abbattimento di 39 pini, l’ira del Codacons: “Si valuti in maniera urgente una nuova dettagliata perizia tecnica consigli questo estremo gesto”.
Il comune Sant’Arsenio ha deciso di abbattere alcuni pini che si trovano tra le vie Mons. Antonio Sacco e Via Secchio, lunga la SR 426 per la loro pericolosità. 39 in tutto gli alberi che andranno abbattuti ma sul caso non sono mancate polemiche. Ad alzare i toni il Codacons, tramite il responsabile Roberto De Luca, il qualche ricorda che già “il 18 settembre 2014, vennero già tagliati dei pini in un parco giochi per bambini con giustificazioni non propriamente convincenti; ossia, il taglio venne effettuato in assenza di una perizia tecnica, da parte un agrotecnico o di un dottore agronomo e forestale, che accertasse la pericolosità delle piante. Anche a Sala Consilina si è proceduto, in modo pressocché simile, la scorsa estate. Adesso, con una nuova ordinanza, il Sindaco di Sant’Aresenio annuncia l’abbattimento di ben 39 pini”.
Per il Codacons, sarebbe necessario contattare dei tecnici prima di disporre l’abbattimento degli alberi. Di qui la richiesta di valutare “l’effettiva pericolosità dei 39 alberi condannati dalla delibera ultima all’abbattimento. Chiediamo questo anche perché ci è stato riferito che già le trascorse amministrazioni avevano fatto valutare la presunta pericolosità delle stesse piante, senza rilevare l’effettiva consistenza del rischio percepito. Pertanto, a meno di un aggravamento ultimo della situazione, crediamo che non sia opportuno abbattere gli esemplari, a meno che una nuova dettagliata perizia tecnica consigli questo estremo gesto. Facciamo quindi appello alla sensibilità ambientale dell’Amministrazione Comunale tutta (opposizione compresa, se localmente esiste), affinché si possa chiedere di riconsiderare la decisione presa dal Sindaco e si possano fare ulteriori rapidi accertamenti sul rischio effettivo a cui il cittadino è sottoposto per via di quegli alberi che adornano, da anni, la via di ingresso ad uno dei più ridenti paesi del Vallo”.