Assoluzione di tutti gli imputati nel procedimento a carico di Suor Soledad. Oggi la sentenza di secondo grado.
Oggi la Corte di Appello di Salerno, presieduta dal dott. Claudio Tringali ha assolto con formula piena la suora Bazan Verde Carmen Soledad dall’accusa di avere compiuto molestie sessuali in danno di 40 bambini che frequentavano la scuola Palo VI, gestita dall’Istituto religioso suore “Ancelle di S. Teresa del Gesù Bambino” di Vallo della Lucania, e le suore Cafasso Agnese, suor Agnese, e De Paola Giuseppina, suor Romana, dall’accusa di favoreggiamento. Sono stati altresì assolti tutti gli altri imputati nel processo.
Il Tribunale di Vallo della Lucania aveva condannato suor Soledad, alla pena di anni 8 di reclusione, ed ad un anno e mesi 4 di reclusione le altre due suore.
Suor Soledad, una giovine novizia, verso la quale si erano appuntate le accuse, è stata sottoposta alla custodia cautelare in carcere per dieci giorni ed agli arresti domiciliari per quasi un anno. Nel periodo di detenzione le autorità procedenti ebbero a negarle anche il permesso di recarsi a Messa il giorno della domenica.
Gli avvocati Guglielmo Gulotta, del foro di Milano, e Vincenzo Cannavacciuolo, del foro di Vallo della Lucania, hanno fortemente criticato la sentenza di condanna emessa dal Tribunale, che non aveva tenuto conto di una autorevole e voluminosa perizia, redatta nelle forme dell’incidente probatorio da un qualificato collegio romano composto da ben quattro periti e presieduto dal Prof. Ugo Sabatello. Nell’articolato elaborato si attribuiva la causa delle accuse dei genitori alle loro ansie e preoccupazioni ed al contagio psicologico che si era venuto a creare nella comunicazione della notizia dei presunti abusi nel gruppo dei genitori. Tutto ciò aveva anche spaventato alcuni bambini, che essendo stati trattati dai genitori come bambini traumatizzati, tali si sentivano.
Il P.G., dott.ssa Maddalena Russo, nella sua requisitoria, nel chiedere la assoluzione di tutti gli imputati, ha fortemente criticato la conduzione delle indagini da parte del P.M., definendo il processo come “Un processo nato male” e la sentenza emessa dal Tribunale come estremamente superficiale e frettolosa.