Stato di agitazione della Polizia Provinciale: convocato incontro in Prefettura

Il corpo della Polizia Provinciale ormai a rischio. Ira dei sindacati che accusano i parlamentari salernitani.

Di Redazione Infocilento

Il corpo della Polizia Provinciale ormai a rischio. Ira dei sindacati che accusano i parlamentari salernitani.

La Prefettura di Salerno ha convocato per il 15 marzo prossimi le parti sociali che rappresentano la Polizia Provinciale di Salerno, a seguito del proclamato stato di agitazione, per l’inesorabile scomparsa dei servizi. “Siamo giunti a porre la parola fine sulla vigilanza dei reati ambientali, e dobbiamo ringraziare solo alcuni dei parlamentari salernitani, che avendo ricevuto il forte grido di allarme, lanciato dalle organizzazione sindacali, almeno hanno tentato di mantenere i servizi sull’intero territorio della nostra terra provinciale, definitivamente concluso con un nulla di fatto a seguito della soppressione dell’emendamento proposto in Regione Campania che prevedeva il mantenimento di tutti i servizi”, dice il segretario Provinciale Cisl FP Vincenzo Della Rocca.

“Sono ben conosciute ai nostri parlamentari di riferimento, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora – aggiunge –  le conseguenze pratiche dovute alla materiale scomparsa del Corpo di Polizia Provinciale. La parola fine di condanna di morte è stata sentenziata il 20 giugno dello scorso anno, che di fatto procede alla soppressione del ruolo ma soprattutto vede la soppressione non del Corpo di Polizia Provinciale, ma di tutte le professionalità prevedendo il ricollocamento del personale nei Comuni con mansioni diverse”.

“Altre Regioni, che non si sono sottratte al confronto e non hanno bruciato il poco tempo a disposizione dettato dalla Legge Delrio – precisa Della Rocca – il Dipartimento della Funzione Pubblica ha preso atto che non vi è personale della Polizia provinciale in soprannumero da ricollocare ed ha ripristinato le ordinarie facoltà di assunzione di Polizia municipale previste dalla normativa vigente, riferite alle annualità 2015 e 2016”.

Il segretario Cisl, poi, spiega l’importanza del corpo: “Per la specializzazione delle sue funzioni, la Polizia Provinciale ha sempre svolto un ruolo di fondamentale interesse per la collettività, referente primaria e in taluni casi unica per ciò che riguarda il campo ambientale, ecologico, ittico e venatorio, in materia di salvaguardia del suolo, delle acque e del paesaggio per il diverso ambito territoriale. Ormai il nostro legislatore ci ha abituato alla loro schizofrenica promulgazione di norme, a cui vorremmo chiedere solo alcune domande, anche alla luce dell’ormai scomparsa del “Corpo Forestale dello Stato”, chi provvederà ad esercitare la vigilanza per la tutela del territorio e dell’ambiente? Chi tutelerà la fauna dai bracconieri, Chi opererà la vigilanza sulle strade provinciali? Chi vigilerà sui dissesti idrogeologici? Nell’ambito delle funzioni della attività venatoria, che riteniamo sarà la prima a subire le conseguenze dell’abolizione della Polizia Provinciale, non sarà più assicurato la vigilanza per il contrasto al bracconaggio e sulla caccia, dando così campo libero ai bracconieri per perpetrare i loro abusi, che aumenteranno in maniera esponenziale. Analogo destino sarà segnato per i controlli nelle oasi faunistiche ed aree protette, che saranno anch’esse sottoposte a continue razzie con rischio per la flora e fauna protette di forte rischio di estinzione.La prevista ricollocazione negli organici dei Comuni nel personale della Polizie Municipali, che sono oberati in un più ampio concetto di sicurezza urbana, disponendo di risorse finanziarie ed umane sempre limitate, sarà ovvio che verranno privilegiate attività più propriamente legate al contesto urbano e meno specialistiche in un contesto territoriale limitato”.

“Ci rivolgiamo, per l’ennesima volta alla Regione Campania e al ruolo dell’Ente Provincia di Salerno – conclude il sindacalista — affinché si facciano carico dell’emergenza nella maniera opportuna, al fine di non trasformare in demagogia ed inutilità l’inasprimento delle pene voluto da questo Governo per punire gli Ecoreati, dal momento che non ci sarà più nessuno a vigilare e ad assicurare il rispetto della legge. La collettività si troverà, quindi, totalmente orfana di funzioni di tutela del territorio e di vigilanza”.

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