Gli organizzatori: «La cecità delle istituzioni non conosce limiti»
Ecco il comunicato degli organizzatori:
La notizia che non avremmo mai voluto dare è purtroppo ufficiale, la terza edizione di uno dei festival di arrampicata più attesi d’Italia non si farà. Il ClimBrave Festival, per il quale l’associazione Eso es Palinuro si è prodigata negli anni, con il preciso intento di entrare tra i primi eventi del settore in Europa, si ferma per un altro anno dopo il successo della seconda edizione tenutasi nel 2015.
Quelle appena trascorse sono state settimane concitate e difficili, nelle quali sia noi che chi collabora attivamente a questo progetto ha fatto tutto il possibile per scongiurare questa eventualità, lavorando silenziosamente e caparbiamente. Abbiamo provato con tutte le nostre forze, ma la cecità delle istituzioni non conosce limiti purtroppo.
Ai nostri amministratori, di ogni ordine e grado, risulta molto più facile vietare, magari piantando qualche cartello minatorio, che sedersi attorno ad un tavolo per cercare soluzioni vere, e non di facciata, per un problema, quello della sicurezza dei costoni rocciosi, che non riguarda solo l’arrampicata sportiva e che va affrontato con serietà e soprattutto celerità.
In ballo non c’è più solo il ClimBrave, ma l’intera economia del nostro territorio, perchè ad essere off-limits sulla carta sono anche ampi tratti di spiagge, oltre che baie, cale e grotte che ogni anno attirano decine di migliaia di visitatori nel nostro territorio. Non dimentichiamo che anche l’Arco Naturale è chiuso, così come probabilmente verrà chiuso lo storico molo dei francesi che ha subito danni dalle mareggiate ma sul quale, dopo mesi, nessuno ancora è intervenuto.
“Siamo pienamente d’accordo che la sicurezza sia una condizione invalicabile. Lo dimostrano le tante nostre attività rivolte in tale direzione e soprattutto per il tema che ci riguarda oggi, la falesia di Molpa, che grazie agli interventi della “Eso Es Palinuro” è la prima falesia d’Italia ad essere chiodata in Titanio, caratteristica che la rende unica nel suo genere per ciò che riguarda gli altissimi standard di sicurezza stabiliti a livello mondiale. Negli anni, perchè questo è un progetto che inizia nel 2012, attraverso il lavoro di Geologi e Guide Alpine si è intervenuto con lavori di messa in sicurezza finanziati dalla stessa associazione grazie alle sponsorizzazioni delle imprese locali del turismo.” commenta il Presidente di Eso es Palinuro, Paolo Fedullo.
Che poi aggiunge: “Da un sito abbandonato a se stesso, come spesso accade nel Parco Nazionale del Cilento, siamo riusciti a portare Palinuro e la Molpa nei circuiti mondiali dell’arrampicata. Questo a beneficio di una economia crescente legata alle attività all’aperto, capace di destagionalizzare i flussi turistici e garantire uno sviluppo del territorio passando per la valorizzazione dello stesso. Discorso molto semplice e soprattutto efficace, in quanto già molte strutture ricettive abitualmente chiuse in inverno, oggi lavorano grazie a questa attività.
Per un futuro che si possa definire tale, comunque, continueremo a combattere con il coltello fra i denti e la testa bassa, perchè solo la costanza può riuscire a scardinare un sistema che non fa altro che danneggiare questo territorio.”
Sarebbe bello, infine, che oltre le diffide in carta bollata, ci fosse la reale volontà di cambiare le cose, non con gli slogan da comizio elettorale, ma con idee e progetti concreti che mettano subito e definitivamente in sicurezza le nostre coste.
La bellezza del nostro territorio merita maggiore impegno nella sua salvaguardia; pensare che chiudere grotte, spiagge, baie e falesie sia una soluzione, è un errore enorme. Vietare delle aree naturali, solo perchè non si è in grado di trovare delle soluzioni, è uno scempio a quello che la natura ci ha donato, uno scempio per tutto quello che questi luoghi rappresentano per la nostra economia, è uno scempio alla umana dignità.
Noi continueremo a dare battaglia, con la speranza di trovare al nostro fianco chi, come noi, è stanco di tutto cio, chi non ne può più di restare passivo di fronte a problematiche che mettono a repentaglio ciò che è stato costruito negli anni, problematiche che se non affrontate possono segnare, fa male dirlo, la strada verso l’inesorabile declino dell’economia turistica del nostro comune