L’operazione Thunderbolt 1 è stata eseguita nelle Province di Salerno e Napoli.
Il 2 marzo, a Salerno, Battipaglia (SA), Bellizzi (SA), Pontecagnano (SA), Giffoni Valle Piana (SA), Montecorvino Pugliano (SA), Eboli (SA), Napoli e Boscoreale (NA), i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, supportati da due unità del Nucleo Cinofili di Sarno (SA) e da un equipaggio del 7° Elinucleo di Pontecagnano (SA), avvalendosi dell’ausilio dei reparti territorialmente competenti, hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal GIP presso il Tribunale di Salerno, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica-DDA, nei confronti di 34 indagati (13 in carcere, 15 agli arresti domiciliari e 5 obbligo di dimora), ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti (6 persone), nonché del reato di spaccio di stupefacenti del tipo “cocaina”, “hashish” e “marijuana” (27 persone).
Le indagini compendiate nell’operazione “THUNDERBOLT 1”, hanno avuto inizio a seguito dall’omicidio di PERSICO Vincenzo (perpetrato a Montecorvino Rovella-SA il 19 gennaio 2014), con lo scopo di definire il contesto delinquenziale in cui era maturato il delitto. All’esito dei primi sviluppi investigativi, il 25 gennaio 2014 furono individuati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto quattro pregiudicati locali (VOLPICELLI Alberto, DI LUCIA Angelo, BRUNETTO Nicola e LAMBERTI Domenico), ritenuti coinvolti a vario titolo (esecutori materiali i primi due, favoreggiatore e mandante) nell’omicidio.
L’analisi delle risultanze info-investigative emerse sul conto del pregiudicato LAMBERTI Domenico (alias “Mimmo ‘a mafia”) ha, in particolare, consentito di accertare che lo stesso era elemento di riferimento per una fitta rete di pusher locali dediti allo spaccio di stupefacenti nei Comuni di San Cipriano Picentino (SA), Montecorvino Pugliano (SA), Giffoni Valle Piana (SA) e località limitrofe, e che i contrasti con il PERSICO erano sorti a causa dell’intromissione di quest’ultimo negli affari illeciti e nella gestione dello spaccio nei medesimi Comuni.
Le investigazioni dalle quali scaturisce il provvedimento in argomento, in particolare, hanno consentito di:
– individuare i componenti di un nuovo gruppo criminale operante a Battipaglia (SA) e località limitrofe, delineando i ruoli ricoperti dai sodali (promotore, organizzatori delle attività di spaccio, fornitori abituali, corrieri addetti all’acquisto ed al trasporto dello stupefacente e pusher), le modalità di smercio dello stupefacente e il volume di affari giornaliero (il guadagno, al netto delle spese per approvvigionare la droga, è stimato in circa 1.000 euro al giorno);
– accertare la contestuale operatività, nella Piana del Sele, di quattro significative reti di spaccio, autonome rispetto al gruppo criminale pur con saltuari rapporti di collaborazione con lo stesso, composte da diversi pusher che si rifornivano alternativamente presso la piazza di spaccio di Napoli-Scampia (Lotto H) e l’hinterland partenopeo (Boscoreale), approvvigionando il mercato illecito di Battipaglia, Pontecagnano, Bellizzi, Eboli e dei Comuni Picentini;
– trarre già in arresto una persona e deferirne due in stato di libertà, nonché effettuare numerosi recuperi e sequestri di sostanza stupefacente sugli acquirenti.
Nel contesto delle operazioni è stato eseguito un decreto di perquisizione domiciliare e personale nei confronti di ulteriori 10 indagati, ritenuti responsabili di spaccio di stupefacenti.