Ecco le decisione del giudice sportivo dopo le gare dello scorso week end.
Oltre al danno per il Cannalonga è arrivata la beffa. Dopo il parapiglia accaduto sugli spalti, con un tifoso del Picciola che stando alle testimonianze avrebbe tirato fuori un coltello, per la società cilentana militante in Promozione è arrivata anche una multa di 340 euro perché, si legge sul comunicato della Figc, “Per l’intera durata della gara, propri sostenitori assumevano atteggiamento provocatorio minaccioso ed offensivo, nei confronti della terna arbitrale, inoltre a fine primo tempo, un proprio sostenitore faceva ingresso in campo per protestare contro le decisioni dell’arbitro, a fine gara persone riconducibili alla squadra locale, colpivano con calci e pugni la porta dello spogliatoio degli arbitri”. Squalificato anche l’allenatore Massimo Lisi fino al 13 marzo; il calciatore De Vita per quattro gare e Ogliaruso per tre. Multa anche per il Santa Maria, sempre in Promozione, perché “Propri sostenitori, durante il secondo tempo, attingeva con dell’acqua i capelli e dietro la schiena l’assistente dell’arbitro, successivamente ingiuriavano l’arbitro, infine, durante la gara, accendevano due fumogeni”.
Tra i calciatori squalificati delle squadre cilentane e valdianesi, Giglio (Buccino), Marsico (Castellabate), Scarpa (Santa Maria).
Nel campionato di Prima Categoria squalifica fino a maggio il dirigente del FiPe Polla Alfonso Amoruso “Per essersi rivolto all’arbitro con fare minaccioso e per aver scagliato la bandierina con violenza per terra;
inoltre mentre abbandonava il terreno di gioco minacciava il direttore di gare”; squalificato fino al 21 febbraio il massaggiatore della Gregoriana Francesco Menza. Tra i calciatori stop per due gare a Bianco del Sapri, Rigio del Padula. In Seconda Categoria, squalifica per una gara a Tortora (Pisciotta), Monzo (Elea), Milo e Malavenda (Capitello).