“Abusi a Cala del Cefalo”, esposto alla Procura della Repubblica

L'iniziativa parte dal Club Elea per l'Unesco.

Di Redazione Infocilento

L’iniziativa parte dal Club Elea per l’Unesco.

Il Club Elea per l’Unesco ha inviato un esposto alla Procura di Vallo della Lucania in cui si segnala presunti abusi per la presenza di aree estese di duna arcaica alla Cala del Cefalo (Zps del PNCVD e A), dove sono stati allestiti da tempo posteggi auto per i clienti dei lidi allestiti sulla spiaggia.

“Le aree – dichiara il presidente Francesco Abbate – risultano sottostanti la falesia (Sic IT 8050038) habitat di numerose specie avicole protette da Direttiva europea e alla cui base si aprono grotte preistoriche dove hanno abitato uomini di 700 mila anni fa”.
“I presunti abusi – aggiunge –  risultano ancora più gravi se si considera che la zona è considerata a rischio frane, tanto è vero che anni fa una frana di grossi massi arrivò fin sulla strada investendo proprio un’area dove è stato ricavato di recente un posteggio auto per servire il lido dirimpetto”.
“Alcuni posteggi – denuncia Abbate – presentano anche recinzioni chiuse da catene o cancelli, altresì materiali, addossati alla parete rocciosa, di pertinenza di lidi balneari, nonché in un caso emblematico tettoie e casotti in muratura, usati presumibilmente anche d’inverno”.
Nell’esposto si segnala anche “la grave compromissione sulla duna protetta della spiaggia le Saline di Palinuro, dovuta ad l’allestimento di lidi belneari senza il nulla osta del Parco nazionale”.
“Chiediamo – conclude il presidente del Club Elea – di verificare urgentemente quanto segnalato e inoltre di essere informati  su eventuali richieste di proroghe delle indagini preliminari o eventuali richieste di archiviazione”.

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