Cilentana, Iannzzi: competenza passi allo Stato

Il deputato del Pd Tino Iannuzzi ha chiesto il trasferimento allo stato e quindi all'Anas della Cilentana. Presentata interrogazione al Ministro.

Di Redazione Infocilento

Il deputato del Pd Tino Iannuzzi ha chiesto il trasferimento allo stato e quindi all’Anas della Cilentana. Presentata interrogazione al Ministro.

Tino Iannuzzi, deputato del PD, ha presentato una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Del Rio, per sollecitare il trasferimento alla Stato e, quindi, all’Anas, della gestione della strada provinciale 430, la cosiddetta Cilentana, che in tutto il suo percorso da Paestum raggiunge Policastro Bussentino, attraverso quattro diversi tratti. Si tratta di una strada svolge una funzione essenziale e strategica per il sistema dei collegamenti e della mobilità, collegando alla rete delle strade statali, in primo luogo all’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, l’intero Cilento costiero, ricco di Centri di notevole e riconosciuta rilevanza turistica nazionale ed internazionale. Pertanto tale strada serve un consistente bacino di traffico, quanto mai intenso e sicuramente di dimensione interregionale; inoltre, la Provinciale 430 presenta rilevante interesse per l’economia di una estesa area e per gli stessi collegamenti con vaste zone del territorio nazionale. “Sussistono, di conseguenza, tutte le condizioni fissate dall’articolo 2, comma 6 del Codice della strada (D.Lgs. n. 285/1992), per la definizione e la classificazione delle strade statali. Infatti, secondo tale normativa, rientrano fra le strade statali quelle strade extraurbane che “allacciano alla rete delle strade statali….i centri di particolare importanza turistica”; e che, inoltre, “servono traffici interregionali o presentano particolare interesse per l’economia di vaste zone”. Il ritorno all’Anas della manutenzione e della cura della Cilentana si prospetta particolarmente attuale, atteso che e’ appena iniziato e si svilupperà’ nei prossimi mesi il confronto fra Ministero delle infrastrutture, Regioni e Anas in merito alla destinazione della estesa rete stradale oggi gestita dalle Province, nell’ambito del processo di riordino complessivo in corso, che investe il ruolo ed il futuro dell’Ente provinciale. Ogni decisione sulla destinazione delle strade provinciali deve considerare il contesto istituzionale e finanziario nelle quali vivono le Province, che non dispongono da tempo delle risorse finanziarie necessarie per poter provvedere all’efficiente, onerosa e tempestiva manutenzione delle tante infrastrutture ad esse affidate. Questa situazione con ripetuti tagli di fondi, obiettivamente non consente alle Province – nonostante i meritori e lodevoli sforzi profusi ogni giorno da tanti amministratori, come nel caso del presidente Canfora e dei consiglieri Provinciali di Salerno-di poter curare la gestione di tale vasta rete stradale. La devoluzione allo Stato delle competenze si impone perché’ sulla Provinciale 430 da oltre un anno si sono verificati consistenti e ripetuti fenomeni franosi in diversi tratti, con cedimenti pericolosi di viadotti e gravi deterioramenti del manto stradale. Ne sono derivate interruzioni prolungate della circolazione, tutt’ora in corso in attesa del completamento dei complessi lavori di messa in sicurezza, con pesanti conseguenze negative sui collegamenti verso l’intero Cilento costiero e con danni ingenti sulla economia turistica di una zona di elevato pregio ambientale e paesistico e di assoluta eccellenza turistica, nonché per i collegamenti in tutte le diverse aree del Cilento. In questa prospettiva occorre attivare, nel proficuo rapporto istituzionale fra Ministero, Anas, Regioni e Province, il procedimento per la nuova classificazione della Cilentana quale strada statale. Tale procedura, stabilita dall’articolo 2 del Codice della Strada e dagli articoli 2 e 3 del relativo Regolamento di esecuzione (DPR n. 495/1995), prevede la proposta della Provincia di Salerno nel dialogo con i Comuni interessati, e della Regione Campania; il parere dell’Anas e del Consiglio superiore dei lavori pubblici; infine il decreto del Ministero delle Infrastrutture”.

Condividi questo articolo
Exit mobile version