Il 27 Gennaio del 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz con l’intervento delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa. Ai pochi superstiti venne restituita la “dignità” e quella “identità annientata”. Termina l’orrore del genocidio nazista. I loro racconti “gridarono al mondo” sofferenze e ingiustizie, ponendo fine ad un massacro. Si chiuse così un amaro tassello del 900, aggiungendo una drammatica pagina nella storia dell’umanità.
Il 27 Gennaio è il “Giorno della memoria”, ricorrenza internazionale istituita come commemorazione delle vittime dell’Olocausto, per ricordare le vittime del nazismo e di quanti a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Shemà
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa e andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli
o vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo)