A rischio i 13 affreschi del Convento di San Francesco

Di Arturo Calabrese

Allarme rosso nel Cilento: alcuni affreschi risalenti al ‘700 potrebbero deteriorarsi irrimediabilmente.

LUSTRA. La struttura, risalente al XV secolo, è già di per sé un piccolo gioiello sotto il punto di vista storico, artistico e religioso. Valori impreziositi a dismisura da ciò che il convento conserva al suo interno: numerosi dipinti murali raffiguranti scene di carattere religioso. Questi tesori, però, rischiano di sparire per sempre, vittime del tempo e degli agenti atmosferici. Di questi dipinti, 2 sono stati restaurati e riportati al loro antico splendore nel 2013 e nel 2014. Il primo, presente nel portico esterno della chiesa del convento (in foto), raffigura il Santo di Assisi che riceve le stimmate da un cherubino ed è a firma “De Caro”. Secondo alcuni studiosi, tale firma farebbe pensare che a dipingere l’opera sia stato Lorenzo De Caro, pittore napoletano che ha operato nel XVIII secolo, occupandosi prevalentemente della figura di San Francesco. Il primo restauro è stato realizzato da Vincenzo Esposito e Gino Marsilio dell’Ars Nova, grazie all’interessamento e all’impegno economico dai coniugi Di Luccia – Spinelli di Castellabate. Un altro dipinto, presente nell’affascinante chiostro del convento avvolto da un serafico silenzio, raffigura l‘immagine sacra della Vergine che porge il Bambino Gesù al Santo. Il restauro, per mano dei sopraccitati Esposito e Marsilio, è stato finanziato dalla benefattrice Maria Frappicini. I due interventi sono stati portati avanti grazie all’impegno della Pro Loco di San Martino che ha convogliato i fondi privati e sensibilizzato l’opinione pubblica sulla questione. «I due restauri completati sono un traguardo – spiega il presidente Angelo Niglio – ma all’appello mancano ancora 13 dipinti sui quali il segno del tempo e della mancanza di interventi, per preservarne l’integrità, sono molto evidenti. Ciò che è stato fatto fin ora, lo dobbiamo alla forza dell’unione di tante persone, tra studiosi, artisti e fedeli che si sono impegnati per un obiettivo. Un ringraziamento va anche a Padre Antonello Arundine, custode della struttura, che ha accolto con gioia queste iniziative. La speranza per il futuro – continua Niglio – è che si riesca a recuperare i restanti affreschi, facendo rifiorire la bellezza e l’unicità di un tesoro nascosto. La strada non è per niente facile e siamo consci delle difficoltà. Siamo sempre alla ricerca di benefattori che vogliano dare il proprio contributo per la causa». Salvare gli affreschi è diventata una corsa contro il tempo, sfida dalla quale la Pro Loco non vuole uscire sconfitta al fine di non perdere un pezzo di storia del Cilento.

Il primo affresco restaurato
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