Pertosa-Auletta: “Basta con la guerra del carciofo”, l’auspicio di Vito Panzella e Toni Addesso. “Proponiamo la bi-settimana gastronomica del Carciofo Bianco”.
Mancano circa tre mesi all’inizio delle rispettive rassegne gastronomiche di Auletta e Pertosa, dedicate al famoso “Carciofo Bianco”. L’anno scorso le manifestazioni coincidevano nella stessa data, si creò una situazione di gelo e divisione tra le comunità tanagrine.
“In questi giorni, ascoltando tanti amici coetanei e non solo, delle nostre comunità – spiegano il consigliere comunale di Pertosa Vito Panzella e Toni Addesso del comitato Ponte Nuovo – abbiamo potuto constatare che c’è la volontà di far si che quello che è successo negli anni passati, non si verifichi mai più”.
“Tra noi giovani – aggiungono – sta crescendo uno spirito di collaborazione che non si era mai visto nei secoli, collaborazione negli scambi culturali, sociali, nello sport, ci aiutiamo reciprocamente nell’organizzazione di iniziative, ci sentiamo già parte di una stessa comunità. Auspichiamo che tutti da quest’anno lavorino in sinergia evitando di ripetere gli errori del passato. Fare sinergia significa offrire una più ampia offerta in termini di qualità e di tempo di permanenza in un territorio bellissimo”.
Di qui la proposta: “la bi-settimana gastronomica sul modello Ladispoli, organizzata insieme dalle 4 comunità produttrici del Carciofo Bianco: Auletta, Pertosa, Caggiano e Salvitelle. Una rassegna che coinvolga tutti, dal piccolo produttore/commerciante agli enti competenti. Il presupposto di tutto ciò è che le manifestazioni vengano organizzate sempre in date diverse per dare la possibilità a tutti di partecipare e di contribuire alla buona riuscita degli eventi”.
“La due feste – evidenziano Panzella e Addesso – sono già organizzate in maniera ottimale, il nostro è un semplice auspicio alla collaborazione. Negli anni abbiamo sempre partecipato ad entrambi gli eventi, organizzando piccole iniziative collaterali e invitando tanta gente da altri territori, e continueremo a farlo”. “L’anno scorso ci è risultato molto difficile dare spiegazioni sulla coincidenza delle due manifestazioni – concludono – Ci sentiamo già parte di una stessa comunità, fratelli dello stesso territorio. Abbiamo bisogno di Ponti non di Muri”.