16 anni per Sandro Pili, l’assassino di Pierangela Gareffa. Questa la richiesta fatta ieri dall’accusa al Gup del Tribunale di Lagonegro.
VIBONATI. Si è tenuta ieri mattina presso il tribunale di Lagonegro l’udienza del processo per la morte di Pierangela Gareffa, uccisa dal marito Sandro Pili nel 2014. La difesa dell’uomo ha puntato sull’incapacità di intendere e di volere dell’assassino al momento dell’omicidio. Una tesi, questa, contestata dall’accusa che chiede sedici anni di carcere. In giudizio si sono costituiti la mamma della vittima, Elsa Silvenza, le sorelle Gabriela e Adriana e l’associazione “Mai più Lucrezia”, che si batte per la tutela delle donne vittime di violenza”.
L’omicidio Gareffa avvenne a Vibonati l’1 dicembre 2014: il marito la colpì con una coltellata e la lasciò morire dissanguata. In un primo momento raccontò che la moglie si era ferita sulla ringhiera di casa ma la ricostruzione non convinse gli inquirenti. Il tutto avvenne mentre in casa era presente anche il figlio della coppia. La sentenza è prevista per martedì prossimo.