Ancora polemiche per lo stato in cui si trova l’area del Bussento. Abbate (WWF): poteva diventare un’oasi naturale.
L’area del Bussento è divenuta un territorio degradato quando avrebbe potuto trasformarsi in un’oasi naturale protetta. Parole dell’attivsta del WWF Paolo Abbate, che ancora una volta polemizza per le condizioni in cui si trova l’estesa area a destra e sinistra Bussento, “che – evidenzia – poco alla volta è divenuta un territorio degradato, dove transitano o posteggiano auto e dove vandali e coppiette innamorate agiscono indisturbate”.
Questa situazione è frutto di una serie di scelte che Abbate condanna. “La cacciata vera e propria dei contadini, che da generazioni coltivavano con orti e frutteti, è stata il primo passo di mire a dir poco scellerate dell’amministrazione di Santa Marina, che sognava speculazioni di ogni sorta. Porto canale, villaggio residenziale annesso, acqua fans, complesso sportivo ricreativo e, per ultimo, un parco fluviale lungo l’asta del fiume dove hanno il loro habitat le lontre e transitano o nidificano specie avicole diverse, erano progetti da realizzare”.
Scelte, queste, che per l’attivista del WWF sono da condannare mentre si poteva puntare su altri elementi di sviluppo: “Quale territorio come il fiume Bussento, si poteva trasformare in un’oasi naturale protetta, gestita dal comune di Santa Marina, dove si poteva prevedere oltre a spazi allestiti per ristoro, anche l’osservazione di specie protette quali upupa, airone cinerino, garzetta, cormorano, gallinella d’acqua, cavaliere d’Italia eccetera”. Specie – conclude laconicamente Abbate – che a causa della lenta ma inesorabile compromissione, avvenute in poco più di 2 anni, sono praticamente scomparse”