La disastrosa situazione della sanità in Provincia continua a far discutere. La Uil chiede immediati interventi della Regione.
Ancora polemiche contro la situazione sanitaria in Provincia Di Salerno. Ad alzare i toni è la UIL FPL, tramite il segretario Biagio Tomasco. Il sindacato punta il dito contro la situazione di caos nell’ambito della sanità che “Non permette di erogare un’assistenza sanitaria efficacie ed efficiente”. Di qui la richiesta all’Asl e alla Regione affinché diano risposte “certe ed esaustive” e indichino un eventuale “piano di riordino, sottoponendolo alle parti sociali per la verifica e condivisione”.
“Certamente non si può continuare così e soprattutto – avverte Tomasco – vorremmo che si capisse che quello che sta accadendo oggi nell’azienda ospedaliera, domani avverrà nei territori dell’ASL Salerno, che vive di peculiarità del tutto simili a quelle del Ruggi ma di una complessità maggiore considerata l’estensione territoriale del territorio salernitano, della sua conformazione oro geografica e della sua viabilità a due velocità, maggiore nel nord ed inesistente nel sud. Abbiamo ospedali in territori di frontiera, quali Polla e Sapri che si affacciano sul territorio della Basilicata, territori che maggiormente vivono il fenomeno della migrazione sanitaria relativamente a patologie quali quelle cardiache ed oncologiche. Abbiamo l’eterno rebus dell’ospedale di Vallo della Lucania, sempre inquadrato come riferimento territoriale, ma mai messo nelle condizioni di poter operare come tale. C’è la situazione degli ospedali che sarebbero dovuti confluire nell’ospedale unico della Valle del Sele, ancora disuniti e non connessi in una rete sanitaria efficiente. C’è la situazione del maggior ospedale aziendale, l’Umberto I di Nocera, che occupa una posizione strategica ai confini del territorio napoletano in uno a quello di Sarno. In parole povere una polveriera pronta ad esplodere e a portare a innumerevoli contenziosi amministrativi di dubbia portata atteso che nessun giudice possa intervenire in processi di riorganizzazione dettati dalla regione, unica autorità in materia sanitaria”.
“Noi non lo crediamo – conclude Tomsaco – e per questo chiediamo al Commissario Polimeni ed al governatore De Luca di accelerare i tempi di presentazione del piano in modo che tutti, una volta per tutte, possano esaminarlo, emendarlo o migliorarlo. Il tempo è scaduto e nessuno può chiedere di riorganizzare i servizi sul territorio, in tavoli congiunti o meno, senza che venga definitivamente chiarito quale sia il percorso che la regione voglia seguire. E’ una battaglia di civiltà quella che stiamo per intraprendere, e dovrà essere slegata da appartenenze politiche o da logiche opportunistiche che non mettano al centro il diritto dei cittadini ad una sanità più moderna ed efficace e soprattutto a portata di tutti. Ovunque si trovino gli ospedali”.