La donna in foto è Ilaria Cucchi. Sorella di Stefano. Stefano Cucchi è il ragazzo che il 22 ottobre del 2009 ha perso la vita all’ospedale Pertini di Roma. Stefano si trovava in quell’ospedale perché fu necessario il ricovero a causa delle sue condizioni di salute non ottimali. Condizioni di salute che erano il risultato di una settimana di custodia cautelare presso il carcere di Regina Coeli della Capitale. Stefano era lì perché fermato in possesso di droga e, condotto nella stazione dei Carabinieri dell’Appia Antica, fu decisa la custodia cautelare. Nella settimana di prigione, Stefano fu visitato al Fatebenefratelli dove fu richiesto un ricovero che però non avvenne e dove furono riscontrate ecchimosi in varie parti del corpo, una mascella rotta, due fratture alla colonna vertebrale e un’emorragia alla vescica. Non approfondisco qui la vicenda di Stefano, non parlerò dei vari processi e dei tanti indagati tra medici e forze dell’ordine. Voglio soffermarmi su ciò che accaduto nelle ultime ore. Ilaria (la ragazza in foto, lo ricordo) ha pubblicato sulla sua pagina di facebook la foto di uno dei carabinieri, Roberto Mandolini, in servizio in quella stazione, il quale è indagato per falsa testimonianza.
«Volevo farmi del male – scrive Ilaria, a didascalia della foto – volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso». Ilaria ha pubblicato la foto perché «Stefano era la metà di questa persona». Dopo poco il militare, tramite un suo avvocato, fa sapere che denuncerà Ilaria «per le sue affermazioni e per le numerose gravissime minacce ed ingiurie che sono state rivolte a lui e ai suoi familiari a causa della signora Cucchi». E arriviamo al nocciolo del mio soliloquio.
Io sto con Ilaria! Sto con lei perché ha subito questa denuncia, una ulteriore violenza nella sua vita piena di tristezza. Lungi da me entrare nel merito se effettivamente Stefano fosse o meno uno spacciatore. Lungi da me accusare qualcuno della sua morte. Lungi da me attaccare le forze dell’ordine.
Anzi!
Io sto con Ilaria perché con quella querela si attacca la Libertà di Parola, quella Libertà che ci hanno regalato i Partigiani immolandosi nel combattere coloro che ce l’avevano tolta.
Io sto con Ilaria perché la violenza è sempre sbagliata.
Io sto con Ilaria perché credo nelle forze dell’ordine, quelle buone e al servizio di noi cittadini.
Io sto con Ilaria perché Stefano potevo essere io.
Io sto con Ilaria perché ha avuto il coraggio di fare una scelta.
Io sto con Ilaria perché stava con Ingroia.
Io sto con Ilaria perché ha le palle.
Io sto con Ilaria perché le mele marce devono essere punite.
Io sto con Ilaria perché avrei preso le sue stesse e identiche decisioni.
Io sto con Ilaria perché se ci fossero donne come lei al comando, il Mondo sarebbe un posto migliore.
Io sto con Ilaria perché rappresenta la parte bella dell’Italia.
Io sto con Ilaria perché potrebbe essere mia sorella.
Io sto con Ilaria perché potrebbe essere mia mamma.
Io sto con Ilaria perché potrebbe essere mia zia.
Io sto con Ilaria perché potrebbe essere la mia fidanzata.
Io sto con Ilaria perché ha fatto incazzare Giovanardi.
Io sto con Ilaria perché non è entrata in Parlamento.
Io sto con Ilaria perché è stata querelata.
Io sto con Ilaria!
Sono sicuro, e chiudo, che siamo in tanti a gridare «Io sto con Ilaria»… ora querelateci. Tutti!