«Dopo la provincia di Asti, anche nel Cilento dovrà essere attivato un servizio di primo soccorso per i cinghiali vittime di incidenti».
È questa la richiesta avanzata da una neonata associazione animalista che opera nel territorio cilentano. È in vigore, infatti, una legge nazionale promulgata dal Parlamento che prevede il trasporto e il soccorso di animali feriti sulle strade di tutta Italia. Nei giorni scorsi il primo Ente italiano ad applicare la legge nel proprio territorio è stata la Provincia di Asti, in Piemonte, che ha siglato un accordo con la locale Avi, l’Associazione ambulanze veterinarie Italia. I sanitari si occuperanno di portare soccorso a tutti gli ungulati. Da questo, la richiesta dell’associazione animalista cilentana: «Ogni anno sono centinaia gli animali che muoiono in seguito ad incidenti perché non soccorsi in tempo. È giusto che si pensi anche nel Cilento ad un’ambulanza apposita. Chiediamo – aggiugono gli animalisti – agli Enti amministrativi, Regione e Provincia in primis, e al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni di muoversi in questo senso». La proposta ha scatenato tante polemiche e le ire dei residenti del Parco. «Nel Cilento stiamo perdendo le ambulanze e gli ospedali per gli esseri umani e c’è chi pensa a soccorrere i cinghiali. Alle vittime umane degli incidenti non ci pensano?». Anche alcuni amministratori del territorio hanno polemizzato contro la legge. Su tutti Eduardo Doddato, sindaco di Ottati, da sempre in prima linea per risolvere la questione cinghiali nel Parco: «Chiudono Ospedali, riducono i servizi alle persone, diminuiscono i pronti interventi del 118 e offrono, invece, più servizi agli ungulati!» dice. «Abbiamo altre priorità nel territorio – le parole di un imprenditore agricolo – e tra queste di sicuro non c’è l’ambulanza per i cinghiali». Gli animalisti, però, non si danno per vinti: «raccoglieremo delle firme e presenteremo la mozione a tutti gli organi preposti e – dichiarano – ci sarà da combattere anche contro ogni tipologia di caccia».