Riaprire gli ospedali di Agropoli e Scafati e convocare un consiglio regionale monotematico sulla sanità. La proposta dell’on. Gambino che attacca De Luca.
“La Legge 161/2014, relativa all’orario di lavoro del personale sanitario, ed il Decreto “Balduzzi” , relativo alla riorganizzazione del sistema sanitario sono provvedimenti normativi già noti da mesi e, soprattutto, già noti a Maggio 2015 quando si sono svolte le elezioni regionali che hanno visto il Governatore DE Luca ed il PD garantire un sistema sanitario in Provincia di Salerno finalizzato a mantenere in vita tutti gli ospedali e a riattivare i Pronto Soccorso dei nosocomi di Agropoli e di Scafati. A distanza di soli pochi mesi i proclami della campagna elettorale del PD si sono trasformati prima in promesse elettorali e poi definitivamente in bugie elettorali. E’ quanto sostiene Alberico Gambino, consigliere regionale di FDI.
“Il Piano Sanitario programmato dal PD – aggiunge – è chiaro e mira alla soppressione di fatto, attraverso una prima fase denominata accorpamento di reparti”, degli Ospedali di Scafati, Cava dei Tirreni, Mercato San Severino, Castiglione di Ravello, Roccadaspide, Polla, Oliveto Citra, Sapri e finanche Vallo della Lucania, per non parlare di Battipaglia ed Eboli, per accentrare tutto in pochi Presidi Ospedalieri che, evidentemente, per spazi e posti letto finiranno solo per ingolfarsi e peggiorare anche l’erogazione degli eccellenti servizi che oggi erogano”.
Il piano sanitario è crticicato perché “non considera la dislocazione di essi in territori disagiati, i tempi di percorrenza di una viabilità provinciale sempre più disastrata, gli incrementi notevoli della popolazione stanziale per gran parte dell’anno, la possibilità di Dipartimentazione dei settori sanitari, le esigenze reali e concrete – costituzionalmente garantite – di tutelare il diritto alla salute di tutti”.
Per queste ragioni il Gruppo Consiliare Regionale FDI ha chiesto la convocazione di un Consiglio Regionale Monotematico per discutere ed approvare Linee di indirizzo per il Piano Sanitario Regionale da sottoporre alle valutazioni del nuovo Commissario ad acta, “al fine di aiutarlo nella conoscenza dei territori su cui inciderà la sua azione, essendo proveniente dalla terra del premier Renzi, in modo che possa evitare di applicare solo ed esclusivamente concetti numerici e ragionieristici come già preannunciato in estemporanee e affettate interviste mediatiche”.