Nonna Vittoria compie 108 anni. Cilento si conferma terra di centenari

Festa grande per nonna Vittoria Balbi che ha compiuto 108. Il Cilento si conferma terra di centenari: oltre la media di 30 ogni centomila abitanti.

Di Ernesto Rocco

Festa grande per nonna Vittoria Balbi che ha compiuto 108. Il Cilento si conferma terra di centenari: oltre la media di 30 ogni centomila abitanti.

Festa grande a Casal Velino per Vittoria Balbi. La nonnina cilentana ieri ha festeggiato insieme ai suoi cinque figli i 108 anni. Nata a Roccagloriosa nel 1907 ha vissuto gran parte della sua vita a Salento. Attualmente abita a Casal Velino dove ieri sera è stata festeggiata.

I 108 anni di nonna Vittoria, però, non sono un record. Il Cilento, infatti, è da sempre terra di centenari. Il primato va al comune di Cicerale. Qui Paladino Angelina raggiunse i 109 anni in perfetta forma fisica e mentale. Angelo Valva, ne festeggiò 108. Ad Ogliastro Cilento, invece, negli ultime due anni in tre hanno superato i cent’anni: Angela Di Concilio, Orestina Ausilio e Maria Bellucci. Nell’ultimo anno, invece, hanno spento cento candeline Ersilia Zito di Rodio, Siliana Peduto di Altavilla Silentina, Carmela Spinelli di Buonabitacolo e Antonia Cariello di San Giovanni a Piro che di anni ne ha festeggiato 102 a gennaio.

Qual è allora il segreto? Dieta Mediterranea, acqua ed aria buona? Il Cilento annovera una media di oltre 30 centenari ogni 100 mila abitanti, più del doppio rispetto ad altre zone. Per gli studiosi, l’elisir di lunga vista si chiama “Foxo3A”, dal nome del gene che regola il metabolismo ossidativo riducendo i dannosi radicali liberi. Il gene, infatti, è stato trovato proprio in alcuni ultracentenari del Cilento. Secondo il geriatra Thomas Perle dell’Università di Boston, a capo del New England Centenarian Study, che ha analizzato le caratteristiche di decine di ultracentenari, oltre al gene ci sarebbero altri indicatori comuni ai più vecchi della Terra, come l’assenza delle patologie più comuni negli anziani: “Gli attacchi di cuore e gli ictus sono rarissimi. Il diabete e il Parkinson praticamente non esistono. In una metà dei casi si sono trovate tracce di osteoporosi, più diffusa è la cataratta”.

Di sicuro, scienza e medicina hanno già permesso di allungare la vita. Malattie un tempo letali – l’influenza spagnola nel 1918 fece 50 milioni di morti, sarebbe bastato un vaccino per debellarla – oggi non fanno più paura. Ma a parte il gene “Foxo3A” nessuno sa davvero quale sia l’elisir di lunga vita e perchè in certe regioni del mondo si vive più a lungo che in altre. I teorici giurano che lo stile di vita parco, proprio delle comunità meno industrializzate, favorisca un invecchiamento meno devastante. Altri smentiscono questi dati. In realtà né gli scienziati, né gli economisti, né i sociologi hanno ancora trovato un modello comune per spiegare l’andamento della curva di invecchiamento.

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