Scongiurato il rischio di lasciare Capaccio. Il Museo del Grand Tour ha trovato una nuova sede.
CAPACCIO. Dopo le cupole geodetiche anche il Museo di Paestum nei percorsi del Grand Tour trova casa. L’esposizione gestita dalla Fondazione Gian Battista Vico, dopo lo sfratto dal convento di Sant’Antonio a Capaccio Capoluogo, potrebbe presto essere allestita a Gromola, presso il museo di Hera Argiva. Sono infatti in corso dei colloqui tra la direttrice del Grand Tour, Daniela Di Bartolomeo ed il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zucchtriegel, per trovare un accordo. «Confermo che c’è un discorso già ben avviato – spiega il sindaco di Capaccio Italo Voza – e sembra sia stata raggiunta una intesa di massima per evitare che il museo della Fondazione Vico lasci Capaccio». Fondamentale in tal senso sarà il ruolo del comune. Il museo narrante di Hera Argiva, infatti, è chiuso da un anno per i danni riportati durante l’ultima esondazione del Sele. L’ente capaccese, perciò, si farà carico degli interventi di manutenzione della struttura e di pulizia. In particolare sarà necessario rimettere in funzione l’impianto elettrico, danneggiato ogni qualvolta il fiume supera gli argini. Successivamente verrà sottoscritto il protocollo d’intesa per permettere alla Fondazione Vico di allestire i locali. «Non si tratta di una soluzione di ripiego – spiega il primo cittadino capaccese – poiché il museo è dotato di ampi spazi interni e parcheggi». Con il trasferimento a Gromola potrebbe chiudersi la vicenda del museo del Grand Tour. L’esposizione fu sfrattata lo scorso 27 novembre dal convento dei frati minori. Inizialmente il comune aveva messo a disposizione i locali di palazzo Bellelli, innescando le critiche dell’associazione Agorà dei Liberi, che da diversi anni ne usufruisce. Con la scelta di Gromola si vogliono evitare ulteriori polemiche polemiche e soprattutto l’ipotesi che la Fondazione Vico lasci definitivamente il comune della Piana del Sele.