Il sindaco di Gioi, Nicola Salati, incontra il Governatore Visco alla Banca d’Italia.
All’indomani della partecipazione a Roma, su invito del Direttore Generale della Banca d’Italia, all’Esposizione presso Villa Huffer de “La Banconota delle idee e dell’Emissione della nuova Banconota di 20 Euro”, il sindaco di Gioi, Andrea Salati, esprime la sua soddisfazione per aver preso parte ad un evento eccezionale, che vedeva coinvolto anche il suo Comune. “ Debbo ringraziare, innanzitutto – afferma Salati – gli studenti della terza media di Stio, coordinati dal professore Claudio Stifano, scuola afferente al Comprensivo di Goi, presieduto dalla Dirigente scolastica Rita De Rosa, per aver ottenuto il primo posto nazionale nel concorso 2014/2015 ‘Inventa una banconota’, che mi ha consentito di essere invitato come Comune sede del Comprensivo del territorio cilentano a nord di Vallo della Lucania”.
Come si ricorderà il Comprensivo di Gioi ha vinto con un bozzetto, in formato digitale, ispirato al tema Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, che fino al 6 gennaio prossimo fa bella mostra nell’Esposizione de “La Banconota delle idee”, voluta dalla Banca d’Italia, alla cui inaugurazione ha partecipato il sindaco di Gioi.
“Ho avuto la possibilità – continua il sindaco Salati – di partecipare ad un evento straordinario in cui ho incontrato anche il Governatore Generale Visco, con il quale ho intrattenuto un piacevole colloquio sul nostro territorio, che ha mostrato di conoscere bene”. Strana coincidenza, il Comprensivo di Gioi, in precedenza Direzione Didattica e Presidenza, festeggia quest’anno i suoi primi 50 anni di autonomia, certamente nel modo migliore, sempre che i numeri difettivi gli consentono di festeggiare i secondi. “La presenza della Scuola, come dimostra questa iniziativa della Banca d’Italia in un piccolo paese è essenziale – sottolinea ancora Salati – i numeri , che ne mettono in pericolo ogni anno l’esistenza sono entità che non possono ostacolare uno dei servizi essenziali più importanti nel quotidiano di un piccolo paese”.
“Come per gli altri servizi essenziali anche per la scuola siamo vigili – conclude Salati – sperando che finalmente si possa abbassare la guardia se si mette mano con concretezza alla legge sui piccoli comuni, in modo che non si coniughino più i verbi difettivi in tema di servizi essenziali per evitare di aggiungere disagi e disservizi a quelli che già angustiano il quotidiano nel nostro territorio”.