«Dobbiamo confermare che a decorrere dal 7 dicembre prossimo la filiale della BCC dei Comuni Cilentani sarà oggetto di chiusura». È la risposta che il presidente della banca Lucio Alfieri dà al sindaco di Felitto, Maurizio Caronna, in seguito alla richiesta di sospensione del provvedimento di chiusura. FELITTO. Il primo cittadino nei giorni scorsi aveva scritto al direttivo dell’istituto di credito: «Esprimo forte disappunto nell’apprendere di questo provvedimento – si legge – ho il dovere morale di intervenire sulla questione perché, se la chiusura si concretizzasse, si andrebbe a penalizzare un territorio delle aree interne già in crisi su altri fronti. Lo sportello della BCC dei Comuni Cilentani è un presidio importante non solo dal punto di vista economico ma anche sociale e di crescita culturale – conclude – per il paese e per il territorio di competenza». Tutto inutile, però. A nulla è servita questa lettera e le numerose richieste da parte degli amministratori e dei cittadini felittesi che si vedono usurpato un diritto. La giustificazione che ha dato Alfieri è quella di un ridimensionamento delle spese e assicura che si è fatto di tutto per evitare la chiusura della filiale, come l’acquisizione dello sportello da parte della BCC di Aquara ma l’operazione sarebbe risultata impossibile a causa di una tempistica troppo lunga. Destino segnato, dunque, per la filiale di Felitto. Le aree interne del Cilento continuano ad essere penalizzate. Dopo la chiusura di numerosi uffici postali, l’ormai tristemente famosa spendig review, la revisione della spesa pubblica, colpisce anche istituti privati come le banche. «Il nostro appello è stato inascoltato – dice una residente – i piccoli paesi di montagna sono destinati all’abbandono. Con questa politica obbligano i giovani a scappare via».