L’amministrazione comunale doveva intervenire prima per trovare una sede al Museo del Grand Tour, evitando così il caos attuale. Questo in sintesi il pensiero del gruppo AltraCittà.
Si continua a discutere sul museo del Grand Tour: dopo lo sfratto dal convento dei frati minori l’esposizione della Fondazione Vico cerca nuovi spazi per evitare di dover lasciare Capaccio Capoluogo. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione Palazzo Bellelli, fin ora occupato dall’associazione Agorà dei Liberi che ha più volte evidenziato di non essere disposta a lasciare di buon grado i locali. La questione ha suscitato anche dibattiti politici. Ad sollevare polemiche è stato il gruppo AltraCittà che attraverso una nota ha elogiato entrambe le organizzazioni per “il lodevole compito di diffondere la cultura ed organizzare eventi socio-culturali” a Capaccio. Secondo il gruppo consiliare la decisione di estromettere l’Agorà dei Liberi da palazzo Bellelli “certamente non appare come cosa buona e giusta”: “Probabilmente – spiegano riferendosi al sindaco Voza – il buon padre di famiglia, amministratore attento ed imparziale, avrebbe previsto per tempo tutto quanto sarebbe successo e non avrebbe innescato una meccanismo di sfratti e contro-sfratti”.
AltraCittà esprime “solidarietà e comprensione va ad entrambe le associazioni in quanto il problema si sarebbe potuto e dovuto risolvere per tempo non riducendosi agli ultimi giorni e con lo sfratto imminente. Adesso però l’obbiettivo comune di tutti dovrebbe essere unico è solo, non perdere ancora pezzi di cultura e istituzioni importanti dal comune di Capaccio e nel caso particolare da Capaccio Capoluogo forse è giunto il momento di smetterla di predicare bene e razzolare male quindi, ragionando con calma e lucidità una soluzione potrebbe essere: i Frati potrebbero concedere i locali, sede dell’attuale Museo Grand Tour, in uso gratuito all’Associazione Agorà in modo tale che quest’ultima abbia una sede altrettanto prestigiosa e ampia come quella che lascia. In questo modo si salverebbe capra e cavoli e, soprattutto, i Frati Francescani darebbero prova di buona volontà, di non avere altri scopi per quei locali e farebbero qualcosa di utile per Capaccio Capoluogo”.