Continua il braccio di ferro per il museo del Grand Tour di Paestum: l’Agorà dei Liberi non cede ma il sindaco Voza ammette che non ci sono altre soluzioni.
CAPACCIO. Continua la telenovella legata alle vicende del «Museo di Paestum nei percorsi del Grand Tour». La questione circa la necessità di individuare una nuova sede per l’esposizione dopo lo sfratto dal convento dei frati minori, sembrava giunta al termine con la disponibilità dell’amministrazione comunale a concedere come nuova location i locali di Palazzo Bellelli. La decisione, ratificata anche da una delibera di giunta, ha però innescato non poche polemiche. Ad alzare i toni è stato il Comitato 15 giugno che ha accusato il sindaco Italo Voza di favorire i privati e l’associazione Agorà dei Liberi che da dieci anni occupa i locali di Piazza Orologio.
Proprio quest’ultima, tramite la presidente Antonia Franco, ha precisato che l’augurio è che le «autorità competenti risolvano positivamente le problematiche relative ad altre associazioni o enti operanti nell’interesse di ciò che noi chiamiamo cultura». «La volontà – hanno spiegato – è di continuare a svolgere in maniera adeguata ed efficace le finalità sociali, e per collocare il materiale attualmente presente e il nuovo che gentilmente è stato donato all’associazione come segno tangibile della attività svolta sul territorio, persiste la necessità di continuare ad usufruire degli spazi fino ad ora utilizzati».
FOCUS
L’associazione Agorà dei Liberi nasce tredici anni fa con il compito di promuovere e conservare beni d’interesse storico culturale riguardanti l’evoluzione socio-culturale del territorio, nonché di promozione e valorizzazione di tutto quello che oggi può essere ricondotto al termine cultura e aggregazione sociale; tra le manifestazioni d’interesse socio-culturali e storiche organizzate “La congiura di Capaccio” che ha raggiunto la sua quarta edizione, convegni e presentazioni di libri, corsi di primo soccorso, mostre e concerti per implementare la crescita di giovani artisti del territorio e non solo; progetti di cineforum. Inoltre l’associazione ha una vastissima biblioteca di storia locale consultabile gratuitamente.
Il braccio di ferro quindi continua. Laconico il commento del sindaco Voza: «Non abbiamo altri locali a disposizione per il museo». Se non si riuscisse ad arrivare ad una soluzione il museo del Grand Tour dovrebbe trasferirsi altrove.