Il Comitato “No al petrolio nel Vallo di Diano” lancia un nuovo appello.
“Un tempo a Polla, nei pressi dello svincolo autostradale c’era una fontana di forma rotonda. Era antica e da essa sgorgava acqua benefica. Fu impiantata nel 1500 su una risorgenza delle acque che scendono dalla collina del Pozzicello. Ubicata nei pressi dell’abitato del Borgo San Pietro, fu da sempre considerata potabile, anzi, come i contadini ricordano, ricca di proprietà benefiche soprattutto per i vitellini sofferenti. Ha dissetato per secoli la popolazione: vi andavano le donne con i barili in testa ad attingere la fresca acqua, scendendo anche dall’abitato del centro storico.
Si racconta che le donne e gli uomini di quel paese si abbeverassero ad essa considerando quelbene un gran valore. Un giorno peró il sindaco del paese la chiuse con una ordinanza.” Questo è quello che si legge sul comunicato diffuso agli organi di stampa da parte del Comitato ‘No al petrolio nel Vallo di Diano’.
L’appello del Comitato: ” Ebbene chiediamo al sindaco Rocco Giuliano e a tutti i giornalisti Valdianesi Cosa é accaduto a quella fontana? Perché é stata chiusa? Nell’ordinanza del 2010 c’é per caso qualche riferimento all’ azienda di stoccaggio idrocarburi “Criscuolopetroli” che poco distante legittimamente persegue i suoi interessi economici? E se le motivazioni della chiusura, come si narra fossero dovute ad “insolite” infiltrazioni di idrocarburi non sarebbe il caso di approfondire la questione? Le aziende sono fondamentali per il nostro tessuto sociale, ma lo sono anche le persone e le risorse fondamentali che gli danno sostegno?
Chiediamo come comitato una risposta celere a questi quesiti sia da parte della classe politica che da quella giornalistica che gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita democratica, affinché non si ripeta l’errore anche con la sorgente Sant’antuono di Polla ove verrà ubicato il nuovo impianto di stoccaggio petrolifero della succitata ditta”.