Prorogare la Yele e procedere alla riapertura dell’impianto di Casal Velino Scalo o la raccolta rifiuti è a rischio. L’allarme arriva dai dipendenti della società.
VALLO DELLA LUCANIA. Riaprire l’impianto di selezione rifiuti di Casal Velino Scalo e procedere ad una nuova proroga della Yele S.p.A.. A chiederlo è Ettore Casinelli, uno degli operai della ditta che gestisce il ciclo dei rifiuti sul territorio cilentano, il quale ha deciso di inviare una lettera al Governatore campano Vincenzo De Luca, alla Provincia di Salerno e alla Prefettura, facendosi portavoce dei circa 300 dipendenti della società.
Entro fine anno, infatti, la Yele cesserà la sua attività se non ci dovesse essere un’ulteriore proroga, e ciò metterebbe a rischio non solo il lavoro dei dipendenti ma anche la continuità della raccolta rifiuti in 49 comuni del Cilento. I dipendenti, quindi, chiedono con forza a Regione e Provincia di intervenire e ancora una volta con una proroga “in attesa che venga costituita la nuova società territoriale” prevista dalla legge.
“Nessuno dei consorzi della Regione Campania – si legge nella lettera – ha ancora liquidato le partecipate per non creare allarmismi e interruzioni finanziarie con le banche, poiché se ciò accadesse non si potrebbe più accedere al credito bancario con l’impossibilità di procedere al pagamento dei dipendenti”.
A quel punto il servizio di raccolta rifiuti sarebbe paralizzato perché mancherebbero anche i fondi per muovere i mezzi. Di qui la richiesta di intervento per evitare di bloccare la raccolta nei 49 comuni del Cilento.
Ma l’attenzione dei dipendenti è rivolta anche all’impianto di trattamento rifiuti di Casal Velino, “L’unico impianto pubblico in Campania – si legge nella missiva – ma chiuso da due anni”. “Con una delibera del Consorzio Rifiuti Sa4 – spiega Ettore Casinelli – si prevedeva di affidare l’impianto alla società Eco Ambiente, cosa mai realizzata per questioni di spending review”. Ad oggi, quindi, nonostante la presenza di un impianto pubblico sul territorio, i rifiuti dei comuni del Cilento vengono trasportati altrove, con evidenti ripercussioni anche sui lavoratori del Corisa4 e della consociata Yele, alcuni dei quali messi in mobilità. Di qui la richiesta di riaprire l’impianto di Casal Velino, procedere al reinpiego del personale.