Mancata convocazione del consiglio comunale per discutere della viabilità in centro, Ruocco non risparmia critiche e lancia accuse al duo Aloia-Ametrano.
Un’altra voce si aggiunge al coro di proteste per la mancata convocazione del consiglio comunale da parte del sindaco Antonio Aloia per discutere della viabilità nel centro cittadino. Dopo il capogruppo di minoranza Emilio Romaniello, a polemizzare sul caso è il segretario del circolo Pd di Vallo della Lucania Riccardo Ruocco. “La mancata convocazione del consiglio comunale? Non mi sorprende”, dice l’avvocato vallese. “Un anno e mezzo fa – aggiunge- il PD evidenziava che l’amministrazione era ostaggio del vicesindaco e qualcuno parlava di follia, chiedevamo una diversa distribuzione delle deleghe e di tutta risposta venivano quasi raddoppiate quelle in quota Ametrano, sollecitavamo il problema delle incompatibilità politiche ed invece chi avrebbe dovuto aprire gli occhi ed anticipare gli scenari preferiva allontanare Miraldi ed indebolire Molinaro. Dunque chi e’ causa dei propri mali pianga se stesso”.
Quindi il segretario dei Dem punta l’indice contro una situazione politica che sarebbe ormai precaria considerato che “la maggioranza non esiste più e che altrove si sarebbe già aperta una crisi politica nel rispetto dei cittadini. Invece si rimane a galla, si fa finta di niente, si impapocchia e vicende importantissime come quelle del piano traffico, dei commercianti, del quartiere fieristico, dei debiti fuori bilancio, della gestione dei rifiuti ed altro, diventano esclusivamente prodotti di un mercato politico senza fine”.
“In queste condizioni – dice Ruocco – mi preoccupa molto di più la prospettiva che un consiglio comunale non convocato. “Se l’Amministrazione Aloia non cade è solo perché Ametrano (che sta alzando sempre di più il prezzo politico) verrà accontentato ed in questo caso si assisterà ad un effetto domino generale che rischia di riportare Vallo a scenari antichi”.
“Ecco perché – conclude il segretario del Partito Democratico vallese – è necessaria una alternativa politica nuova, una resistenza generazionale capace di spostare l’attenzione sulle proposte, sulle strategie di sviluppo per la città piuttosto che accettare passivamente la sfida su piani diversi ed impareggiabili”.