Sud Italia bello solo d’estate? No, anche a Novembre. Vanity Fair ha così proposto i dieci piccoli borghi da visitare in questo periodo dell’anno, “senza folla e con il sole ancora caldo”.
Al primo posto di questa particolare classifica c’è Sala Consilina, al terzo Tortorella, al sesto Salento, all’ottavo Laurito, al decimo Buccino.
Ecco le descizioni di questi luoghi proposti dall’autrice Giulia Ubaldi ai lettori di Vanity Fair:
1. SALA CONSILINA
Animati da un amore profondo, nel maggio 2013 un gruppo di giovani, tra i quali Pasquale Di Maria, ha organizzato un’iniziativa per valorizzare i paesi del Vallo di Diano: “Vallo a conoscere”. Il Vallo è una piana perfettamente divisa in due dall’autostrada, dove i comuni sono “paesi scesi a valle”: le loro parti vecchie sono state dimenticate in alto, diventando nel caso di Sala vere e proprie aree archeologiche, oggi preziose custodi storiche, mentre la vita quotidiana si svolge “scendendo” in piano, nell’atmosfera urbana di un luogo che mitizza la modernità occultando tutti i segni del passato.
3. TORTORELLA
U bar è il luogo principale di ogni paese. Sembra dare un senso al tempo quotidiano, all’essere qui, insieme, compaesani, a condividere una dimensione quasi intima. Infatti si registrano pressoché sempre gli stessi volti: per questo motivo ogni volta che vi è un personaggio nuovo, “u forestero” dovrà superare una serie di incontri prima di non essere più osservato, anche se un forestiero non entrerà mai del tutto a far parte della grande comunità d’u bar. Così anche Tortorella non è esente da queste pratiche antropologiche. Nel 2011 si è distinta da tutti gli altri comuni per aver ricevuto il premio da Lega Ambiente come 1° paese del Sud Italia per la miglior raccolta differenziata.
6. SALENTO
Sembra di tornare a casa quando entri a Salento. Salutano quando arrivi, qualcuno gioca, qualcun’altro sta seduto, poi c’è chi chiacchera, sempre. Questo paese vecchio ha un’atmosfera così familiare che pare proprio un grande appartamento, così anche la piazza che non è un’area lineare, ma è divisa in due, come se una parte fosse l’anticamera e l’altra il salotto. Dal 1969 la festa delle caldarroste mantiene ancora i caratteri delle antiche sagre: l’ultima edizione ha visto la presenza di quasi 8 mila visitatori.
8. LAURITO
Laurito è un posto in bianco e nero. Pare ancora uno di quei paesi che si vedono nei film vecchi degli anni Cinquanta o nelle fotografie della nonna. Un luogo che scorre senza pretese, che si accontenta di sopravvivere tra il suono della campana e la messa domenicale. Chiaccheriamo a lungo con una signora intenta ad annaffiare le piante di fronte casa, in uno stretto vicolo del paese vecchio, tra strutture ancora in pietra e altre dai colori vivaci in cemento, classico accostamento dell’architettura cilentana.
10. BUCCINO
Oggi la chiamano Buccino, ma un tempo era l’antica Volcei. La Soprintendenza e il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Salerno si sono dedicati agli scavi in questa zona, ma chi ci ha messo tutto il suo cuore è stata la Dottoressa archeologa Adele Lagi, che per più di vent’anni ha incanalato tutte le sue energie per la realizzazione di un parco archeologico nel cuore della città. Così oggi tra le vie del centro storico di Buccino si incontrano grotte medievali dopo case in cemento, o tempii storici che affiorano dietro le piazze, fino ad arrivare al castello normanno: un accostamento continuo e straordinario tra tempi differenti. La grande soddisfazione del gruppo di archeologici? La “Tomba degli Ori”, una tomba a camera del IV sec. a.C.