Cilento: «commissariamento del Parco è freno per lo sviluppo»

Polemiche per il commissariamento del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Ad alzare la voce la Coldiretti, ecco perché.

Di Emma Mutalipassi

Polemiche per il commissariamento del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Ad alzare la voce la Coldiretti, ecco perché.

VALLO DELLA LUCANIA. Polemiche della Coldiretti per il commissariamento del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Ad alzare la voce è il presidente provinciale, Vittorio Sangiorgio secondo cui «I continui commissariamenti al Parco del Cilento penalizzano l’ente, il territorio e progetti di sviluppo».

«Mentre si continua a rinviare il nome del presidente, proseguendo nella politica dei commissariamenti, il Cilento si spopola e aumentano le difficoltà grazie anche al fatto che sono sospese le iniziative progettuali», aggiunge Sangiorgio il quale poi si auspica che «il 2016 segni la fine di un percorso e l’avvio di una nuova stagione: parliamo di un territorio dove si potrebbe fare molto di più dei 4 milioni di turisti registrati questa estate, se solo si attivassero le politiche e i progetti giusti per fare turismo dodici mesi all’anno e valorizzando mare e aree interne, ambiente e cultura, paesaggio ed enogastronomia».

«Il Parco – prosegue – continua a vivere una condizione di sofferenza: senza una adeguata governance, si vanifica ogni concreta possibilità di crescita e di sviluppo del territorio che rischia di trovarsi impreparato nella prossima programmazione dei Fondi Strutturali europei. Non è il commissariamento – conclude – il mezzo più idoneo per rilanciare le politiche del Parco».

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