E’ ancora alta l’attenzione per l’ondata di maltempo che ha colpito la Campania.
Oltre 177 i volontari che hanno raggiunto l’area del beneventano più colpita dall’esondazione del fiume Calore.
Il presidente dell’Uncem Campania, Vincenzo Luciano, scrive al sindaco di Benevento, al Prefetto, alla Provincia, al presidente De Luca, ai presidenti delle Comunità Montane della Campania, all’UPI Campania, ai Sindacati per comunicare loro la messa a disposizione di personale idraulico-forestale e di mezzi atti alla pulizia e alla rimozione del fango. Ecco quanto comunicato da Vincenzo Luciano:
«Quest’ultima catastrofe ambientale impone un cambiamento di rotta sostanziale. Ora abbiamo da fronteggiare un’emergenza drammatica e quindi i nostri mezzi ed i forestali sono a disposizione a supporto del sistema dei soccorsi messi in campo dalla prefettura di Benevento. Lo faremo come sempre, con scarse risorse, con una normativa incerta, senza riconoscimenti, ma sempre con grande responsabilità ed impegno. Abbiamo professionalità e mezzi meccanici che possono mitigare tanti rischi, dai dissesti al fuoco, dal soccorso in alta montagna alle tante azioni di vera protezione civile. Bisogna modificare la Legge, come ha avviato in queste ore il presidente Vincenzo De Luca, non é possibile che quando i forestali servono, devono essere collocati in cassa integrazione per pioggia o per altra calamità. La Forestazione é multifunzione. Essa è prevenzione,cura e manutenzione, protezione civile in montagna, manutenzione delle strade anche provinciali, é modifiche, servizi associati per i comuni…e poi é anche manutenzione e gestione del bosco, biomasse, produzioni di fonti e energetiche alternative, ecc. Ora al lavoro,aiutiamo a superare con responsabilità questa ennesima emergenza, senza riflettori e con scarse risorse, ma un minuto dopo la riforma del settore e lo sblocco delle risorse ancora non corrisposte ai forestali e dipendenti i terni. Basta!»
Oltre ai forestali diretti nel Sannio e da tutta la Campania, per fronteggiare l’emergenza di sono mobilitate anche le associazioni di Protezione Civile. Nella zona hanno operato per diversi giorni i gruppi di Pisciotta e del Vallo di Diano.