Continua la crisi amministrativa a Capaccio. Sul caso interviene anche il consigliere comunale Luciano Farro.
«Grande senso di responsabilità le dimissioni della giunta». E’ questo il pensiero del consigliere comunale Luciano Farro che torna sulla crisi amministrativa che ormai da oltre due settimane sta interessando il comune e che ha portato alle dimissioni di tutti gli assessori.
Farro ribadisce di «essere d’accordo per l’azzeramento della Giunta Municipale e di tutti gli incarichi e nomine fiduciari che questa coalizione di maggioranza ha posto in essere. Ritengo che la fiducia nel Sindaco eletto dal popolo non possa prescindere da questi atti di reciprocità. Chiunque si sottraesse a questa regola fondamentale di democrazia, dimostrerebbe solo attaccamento alla poltrona, ciò è stato il senso anche del documento sottoscritto da sette consiglieri di maggioranza e maggioranza nella maggioranza, da me condiviso».
Il consigliere comunale poi precisa: «l’azzeramento non è sinonimo di totale ricambio dei soggetti de quibus, perché sono possibili riconferme condivise, tenuto conto dei punti programmatici di fine mandato amministrativo e delle risorse umane che si riterranno competenti e disponibili. Ciò che è essenziale è l’inversione del modulo di gestione della res pubblica finora praticato in buona sostanza, ossia gli assessori non dovranno essere o comportarsi da nuovi feudatari, e cioè centri di potere avulsi dagli indirizzi e controllo del Consiglio Comunale, riducendo, in tal modo, i Consiglieri a meri sudditi. Ex adverso, dovranno dare esecuzione ai punti programmatici stabiliti dalla maggioranza della coalizione, rapportandosi col Sindaco e Consiglieri».
«Nell’eventualità – credo remota – dovessi riscontrare il mancato ripristino di queste elementari regole dell’azione politica, non esiterò, dopo aver sentito i miei elettori, a rassegnare le dimissioni da Consigliere Comunale» «Questo è il mio modo di interpretare la politica – conclude Farro – passione per la politica e politica per passione; un solo interesse: il bene “Comune”».