Palinuro, la festa di Sant’Antonio da Padova e il miracolo al porto.
“A metà del 900 del secolo scorso – era il 25 Settembre 1949 – le piccole imbarcazioni a remi lasciavano il porto per la pesca del pesce spada. Nel pomeriggio una nuvola coprì il cielo e il presagio di tempesta si fece realtà, trasformando la placida giornata in una grande tempesta. Le piccole imbarcazioni a fatica riuscirono a raggiungere la costa. Una di esse non tornò fino a sera e la preoccupazione di familiari e dei paesani accresceva. Un pescatore decise di porre la statua di Sant’Antonio fuori dalla cappella a guardia del mare.”
Era una richiesta di intercessione affinché i pescatori facessero ritorno a casa. Negli anni ’50 del secolo scorso, la pesca costituiva ancora una buona fonte di reddito per le famiglie, prima di riscoprire la naturale vocazione turistica di una delle perle della costa cilentana.
“Non potendo altre barche uscire in mare per le condizioni burrascose delle acque ci si affidava alla fede e a quel Santo che da sempre vegliava sull’attività della pesca e sulle famiglie dei pescatori. Ma una luce guidò i pescatori, consentendo loro di remare verso la costa e raggiungere il porto.”
E quella luce suonò come un miracolo considerando le insidie del mare in tempesta.
Così la devozione verso il Santo da Padova si è rafforzata nel tempo a Palinuro. Ogni anno, sul finire del mese di Settembre, quando l’estate lascia il posto all’autunno, solenni festeggiamenti ricordano l’evento. Come sempre un ricco programma sia civile sia religioso che vede il suo momento più importante con la tradizionale processione.