Operazione della guardia costiera di Agropoli, diretta dal Tenente di Vascello Gianluca Scuccimarri e dei dipendenti Uffici locali marittimi di Santa Maria di Castellabate ed Acciaroli, finalizzata alla repressione della cattura illecita di tonno rosso.
I militari hanno effettuato pattugliamenti sia via terra sia per mare, volti a monitorare le attività di pesca e di sbarco del prodotto pescato. E così, nella rete di controlli tessuta dalla Guardia Costiera nell’arco dei primi giorni della settimana, sono finiti due pescatori sportivi monitorati fino alle manovre di ormeggio e sorpresi, con un’azione tempestiva, in concomitanza con lo svolgimento delle operazioni di sbarco del pescato.
In due circostanze, le due persone fermate si sono rese responsabili della violazione della norma comunitaria che tutela la specie del tonno rosso (Reg. (CE) 302/2009), peraltro in forte depauperamento a causa dell’eccessivo sforzo di pesca operato negli anni passati. Tale norma, oltre a dettare politiche generali volte alla conservazione della pregiata risorsa ittica ed affidate, per la relativa attuazione e messa in pratica, alla responsabilità di ciascuno Stato comunitario, disciplina anche aspetti di dettaglio, immediatamente applicabili nell’ordinamento giuridico dei singoli Stati membri, quali l’indicazione della taglia minima pescabile, stabilita in 115 cm. di lunghezza e 30 kg. di peso.
Le due persone, resesi responsabili della detenzione di esemplari di tonno rosso di taglia inferiore a quella minima consentita dalla legge, sono state deferite alla competente Autorità Giudiziaria la quale ha avallato l’operato dei militari e disposto la confisca di circa 110 kg. della pregiata specie ittica.
Il fattore scatenante della cattura dei tonni è da ravvisarsi nel cambiamento climatico che interviene con l’approssimarsi dei cambi di stagione. Ciò ha favorito l’aggregazione in banchi dei tonni rossi, costituiti da centinaia di esemplari, diretti verso i tradizionali luoghi di riproduzione. I tonni rossi raggiungono la maturità sessuale tra la fine del terzo ed il quarto anno di vita, quando raggiungono dimensioni tra 90-95 cm. di lunghezza ed un peso variabile tra i 15 ed i 30 Kg., a fronte delle dimensioni ragguardevoli che gli stessi possono comunque raggiungere pari a circa 3 metri di lunghezza e 600 kg di peso. Da ciò si evince l’immenso danno, che viene provocato alla specie dalla cattura di esemplari giovanili, che non hanno potuto effettuare neanche un ciclo riproduttivo.
In una terza circostanza, i militari della Guardia Costiera hanno operato un sequestro di un attrezzo da pesca del tipo “rete da posta” nei confronti di un terzo pescatore sportivo procedendo, per l’effetto, ad elevare una sanzione amministrativa per un totale di €4.000. La normativa di settore, infatti, individua gli attrezzi consentiti per l’esercizio della pesca sportiva tra i quali, appunto, non viene contemplata la “rete da posta”.
Il personale della Guardia Costiera, dispiegato su tutto il territorio di giurisdizione, sia in ambito costiero che nell’entroterra, continuerà le verifiche per il rispetto delle normative di settore, sotto il coordinamento del Capitano di Vascello Gaetano Angora, Comandante della Capitaneria di porto di Salerno, cui spetta per legge il coordinamento del controllo sulla filiera della pesca.