L’artista capaccese Pasquale Caprino incanta l’Expo di Milano

Pasquale Caprino, in arte Son, prova a riconquistare l'Italia dopo averla lasciata da talento incompreso.

Di Sergio Pinto

Pasquale Caprino, in arte Son, prova a riconquistare l’Italia dopo averla lasciata da talento incompreso.

Il cantante capaccese è divenuto un vero e proprio idolo in Kazakistan, una star acclamata e osannata. La sua storia è stata raccontata anche agli italiani tramite Deejay Tv che ha dedicato all’artista un format esclusivo dal titolo “Pascalistan”. Ieri l’artista capaccese è tornato nel Belpaese, all’Expo di Milano, ma per rappresentare la terra che lo ha idolatrato. Son, infatti, ha tenuto un concerto nel padiglione del Kazakistan presso la fiera milanese, intrattenendo il pubblico per circa un’ora. In questi giorni, inoltre, gli italiani potranno nuovamente vederlo in tv ospite di Pechino Express, in onda su RaiDue dal 7 settembre.

«Io ho rincorso la fama nel modo in cui pensavo andasse fatto – ha raccontanto Pasquale Caprino al Corriere della Sera – Poi quando ho smesso, è arrivata, e nel modo più imprevedibile. Mi ero formato con Mogol, avevo un contratto con l’Universal, stavo a Londra e scrivevo canzoni dark. Ma il disco non ha avuto successo. Così dopo qualche anno sono capitato in Kazakistan e grazie a una sciocchezza, una parodia di Sting messa su internet, sono diventato popolarissimo. Ma poi sono riuscito a dare più sostanza a quello che facevo».

L’artista capaccese, a conferma del suo ruolo in Kazakistan, nel 2017 sarà tra i protagonisti dell’Expo che verrà ospitato dalla capitale del paese asiatico Astana e sarà dedicato all’energia del futuro.

«Astana 2017 sarà un evento colossale, è la loro occasione di trovare un posto nella comunità globale – dice Caprino al Corriere – ed io lavorerò con loro. Non solo per fare un concertino, ma in un modo più ampio, per coinvolgere i colleghi del mondo dell’arte e dello spettacolo. E anche di altri settori: diversi imprenditori italiani mi hanno visto in Pascalistan e si sono interessati a questa realtà. Così, dato che suono spesso nei salotti degli oligarchi locali, se non a casa del presidente, mi ritrovo a fare da intermediario. È un posto pazzesco, si va da 40 sotto zero a 50 gradi d’estate, ma veramente in questo momento tutto è possibile, loro stanno investendo tantissimo nel futuro, per dire, qui il commissario generale del padiglione ha 29 anni, la mia età. I giovani vengono mandati all’estero a studiare con alloggio pagato e stipendio, lo so perché ho suonato per loro in Pennsylvania e in Malesia. E c’è voglia di Italia laggiù: noi possiamo davvero andare a nozze con il Kazakistan. Loro hanno le risorse e lo slancio, noi abbiamo il know-how».

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