Chiusura uffici postali, Sacco in fibrillazione ma il sindaco fa chiarezza

Forti disagi per i cittadini e in particolare per tanti anziani, per i quali gli uffici postali rappresentano un punto essenziale di servizio pubblico per il ritiro delle pensioni e il pagamento delle bollette.

Di Redazione Infocilento

SACCO. Forti disagi per i cittadini e in particolare per tanti anziani, per i quali gli uffici postali rappresentano un punto essenziale di servizio pubblico per il ritiro delle pensioni e il pagamento delle bollette.

Gli uffici postali interessati dalle chiusure e dalle razionalizzazioni sono sparsi in tutto il territorio nazionale, e molti di questi si trovano in aree marginali, già penalizzati dalla loro collocazione geografica. In questi giorni è Sacco, piccolo borgo dell’Alto Calore, a temere per una eventuale chiusura o ridimensionamento, per cui abbiamo incontrato il suo primo cittadino, Claudio Saggese, per avere chiarimenti in merito e porgergli qualche altra domanda.

Sindaco da alcuni giorni l’ufficio postale di Sacco è chiuso fatto che ha creato non pochi disagi ed interrogativi nella popolazione che teme una sua eventuale chiusura, i cittadini possono star tranquilli?
Innanzitutto chiarisco che è stata fatta una comunicazione a Poste Italiane dai sindacati per il tramite probabilmente dell’ufficiale postale che lavora a Sacco informandoli che l’ufficio postale di Sacco non era idoneo alle norme di sicurezza contenute nel D.Lgs 626/94 in materia di infrastrutture interne e sicurezza (antifurto, videosorveglianza etc). Nel momento in cui è stata fatta la comunicazione, la commissione è venuta il 6 agosto, il 7 mi è stato comunicato telefonicamente che avrebbero chiuso l’ufficio probabilmente dall’8/ 10 agosto fino al 31, periodo impossibile poichè ad agosto non lavora nessuno, ma aldilà di tutto ciò ci siamo subito prodigati scrivendo al Prefetto e Poste Italiane. Pochi giorni fa, poi, sono venuti i responsabili per rendersi conto della tipologia di impianto da realizzare e ci hanno promesso che in questi giorni inizieranno i lavori sulla videosorveglianza, antifurto etc e che probabilmente dovranno cambiare anche il bancone, poiché non idoneo. Per il bancone in particolare, per un fatto strutturale il blindato non potrà realizzarsi per cui dovranno adattarne uno idoneo. Ci hanno promesso che faranno questo probabilmente entro la fine di settembre. Ovviamente si capiscono tutte le difficoltà delle persone anziane evidenziate in una nota fatta al Prefetto che si è subito mosso ed ha sollecitato per velocizzare rendendo il disagio più breve possibile. Ma ribadisco e chiarisco che l’ufficio postale di Sacco non è in chiusura ne in ridimensionamento.
12 milioni di euro per le strade di Cilento e Vallo di Diano ma Sacco nell’elenco non compare, lei sulla pag FB sottolinea che le strade oggetto di frane e disagi sono appaltate, può chiarire meglio il concetto?
Questa è la seconda tranche noi entrammo nella prima tranche di finanziamenti provinciali con l’accelerazione della spesa della Regione Campania per la frana in località Pozzo che è stata già appaltata, per cui devono solamente iniziare i lavori. Per quanto riguarda, invece, il costone roccioso, il progetto fatto dall’Arcadis sottoposta alla Soprintendenza ha determinato in quest’ultima perplessità ritenendolo ad alto impatto ambientale e che dovevano sostituire quelle gallerie con altre gallerie di tipo Ruf. Ricordo che per il giorno 4 settembre siamo convocati in conferenza di servizio a Napoli all’Arcadis per discutere insieme a Soprintendenza, Provincia e Regione e definire finalmente che tipo di intervento attuare e come muoversi, quindi siamo in una fase dove si dovrà concludere e iniziare i lavori.

Ritornando al gravoso problema della chiusura degli uffici postali va ricordato che la riduzione degli sportelli va vista all’interno di un piano di riorganizzazione più ampio, presentato dall’amministratore delegato di Poste Italiane alla commissione Lavori pubblici del Senato. Prevede in tutto 1.064 “interventi” tra cui 609 “razionalizzazioni”. Nell’idea di Poste, se il cittadino ha meno indirizzi postali da raggiungere, sarà il postino telematico a raggiungere il cittadino. Nel 2016 saranno 30mila i portalettere equipaggiati per fornire a domicilio accettazione di corrispondenza, pacchi, raccomandate e pagamento di bollettini. Copriranno il 100%100 del territorio. C’è però da tener conto che tutti i pagamenti dei servizi possono avvenire solo elettronicamente. In cantiere poi ci sono altri progetti: la corrispondenza sarà recapitata a giorni alterni nelle aree di bassa densità e i prezzi delle spedizioni differenziati in base alla velocità. La posta ordinaria, infine, consegnata in quattro giorni e quella prioritaria, più cara, a destinazione in un solo giorno.

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