Vertice in regione per l’emergenza cinghiali, ecco proposte e soluzioni.
OTTATI. Misure straordinarie a breve termine per un piano straordinario a difesa della pubblica incolumità; revisione legge regionale sul settore per azioni più efficaci; individuazione nel Psr di misure finanziarie a sostegno del settore; tavolo nazionale con Ministero Ambiente e Agricoltura per modificare la legge sui Parchi per un nuovo equilibrio tra salvaguardia ambiente e attività venatorie, potenziamento immediato dei selecontrollori ( da 80 unità arrivare a 600), attivazione della filiera del cinghiale per il ritorno economico da reinvestire nell’agricoltura montana, nell’immediato.
Queste le soluzioni sul problema dei cinghiali che sono venute fuori dal Tavolo Tecnico convocato dalla Regione Campania per fronteggiare l’emergenza. A sostenere tali proposte i sindaci presenti alla riunione,l’ Uncem,l’ Anci, la Coldiretti, l’Atc,l’ Associazione Arci Caccia. L’unica voce fuori dal coro è venuta dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni rappresentato dal dottore Domenico Fulgione. “Il Parco è stato contestato da tutti, perché non ha presentato nessuna proposta, solo una semplice enunciazione delle inefficaci azioni in campo sui cinghiali.- dichiara il presidente dell’Uncem Campania Vincenzo Luciano- Abbiamo avuto solidarietà concreta e propositiva dal responsabile Coldiretti di Salerno e di Avellino, da tutti gli Atc presenti. Addirittura anche dal WWF. All’emergenza si risponde con l’emergenza nell’immediato.”